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Marito condannato: la tirchieria nella coppia rappresenta una forma di maltrattamento

Marito condannato: la tirchieria nella coppia rappresenta una forma di maltrattamento

La Suprema Corte di Cassazione ha emesso una sentenza che condanna il marito troppo tirchio che non concede quasi una lira alla moglie, stabilendo che tale comportamento costituisce maltrattamento. Questo nuovo orientamento riconosce il fatto che la spilorceria non è semplicemente una questione di risparmio, ma può diventare una vera e propria coartazione, imponendo uno stile di vita opprimente alla moglie.

La sentenza sottolinea che, sebbene i coniugi possano scegliere di vivere secondo un regime di risparmio, questo non deve essere imposto e deve essere condiviso. In questo caso specifico, il marito decideva dove fare la spesa (solo nei negozi discount) e quali prodotti acquistare (solo quelli in offerta e non di marca). La moglie si vedeva costretta a nascondere le buste della spesa dai genitori, gettare gli scontrini e chiedere alle amiche di fingere di averle fatto dei regali. Inoltre, la coppia doveva limitare le spese anche per le esigenze più elementari come l’acqua e la carta igienica.

La sentenza fa notare che il matrimonio impegna entrambe le parti in un progetto di vita che riguarda anche le spese, ma in base all’articolo 143 Cc marito e moglie hanno gli stessi diritti e doveri. In questo caso, il comportamento del marito era simile a quello di un tiranno, che decideva tutto senza prendere in considerazione le esigenze e i bisogni della moglie.

La moglie si trovava quindi in una situazione di sudditanza che causava in lei uno stato di ansia e frustrazione. Quando la donna trasgrediva le regole, il marito la insultava e in alcuni casi la colpiva. Questo atteggiamento aveva portato la moglie a diventare una persona isolata, con momenti di angoscia e pensieri di suicidio.

La sentenza della Cassazione è importante perché riconosce che il risparmio domestico può diventare una forma di maltrattamento, accompagnata da un controllo opprimente che può causare disturbi post traumatici da stress. In questo caso, la vergogna iniziale aveva impedito alla donna di allontanarsi dall’uomo per due anni, ma alla fine aveva deciso di separarsi.

In conclusione, la sentenza della Cassazione sottolinea che il risparmio domestico non deve essere imposto e che entrambi i coniugi hanno gli stessi diritti e doveri. La spilorceria non è solo una questione di risparmio, ma può diventare una forma di maltrattamento che può causare danni psicologici significativi. Questa decisione della Cassazione invita ad un’attenzione maggiore nei confronti di comportamenti simili e alla loro condanna.

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