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CS – Medici e giuristi a confronto sul tema della responsabilità medica

CS – Medici e giuristi a confronto sul tema della responsabilità medica

Sabato scorso si è svolto un evento formativo con grande successo, organizzato dall’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Enna, l’Aiga (Associazione Italiana Giovani Avvocati), e l’Ordine degli Avvocati di Enna. Circa 300 professionisti hanno partecipato, con oltre 100 in presenza e il resto collegati da diverse parti d’Italia.

Dopo i saluti dei presidenti degli ordini professionali, l’avvocato Salvatore Spinello e il dottore Renato Mancuso, si è discusso del delicato tema della “responsabilità medica: tutela civile e penale del professionista”. Il dibattito è stato moderato dalla dottoressa Noemi Rinaldi e dall’avvocato Gianmarco Davide Pace.

Gli illustri relatori hanno diviso il tema in due aree: civile e penale. Nonostante un trend in calo nei casi di malasanità, ci sono ancora circa 300.000 cause pendenti in materia. I reparti più coinvolti sono Ortopedia con il 20,3% e, successivamente, Chirurgia, Pronto soccorso e Ginecologia.

Il rapporto tra medico e paziente è cambiato nel tempo, in virtù dei progressi della scienza. Il paziente ha sviluppato una sorta di “pretesa alla guarigione”, il che ha portato a un desiderio di rivalsa nei confronti del medico e della struttura sanitaria ogni volta che l’esito non è stato quello sperato. La Legge 219 del 2017, che richiama il diritto del paziente di conoscere in modo comprensibile le proprie condizioni, ha contribuito a chiarire il rapporto. Si parla sempre più spesso di “alleanza terapeutica”, ovvero un’informazione bidirezionale che consente di stabilire “la cura appropriata”.

Tutti gli interventi hanno sottolineato la facilità con cui i medici subiscono ripercussioni legali a seguito del loro operato. Oggi, un evento negativo viene spesso inquadrato come “errore medico” e viene richiesto un risarcimento. Ci sono state denunce in aumento del 200% per reati sanitari, che creano problemi economici e possono rivalersi sui medici stessi. I procedimenti penali durano molti anni e possono essere stravolti da un grado di giudizio all’altro, lasciando la vita professionale e privata dei medici in sospeso. Gli interventi hanno anche evidenziato l’importanza della formazione e della conoscenza

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