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Arresto Messina Denaro: Don Bosco 2000 contro le mafie fa rivivere i territori confiscati

Arresto Messina Denaro: Don Bosco 2000 contro le mafie fa rivivere i territori confiscati

Associazione Don Bosco 2000 esprime le sue congratulazioni alle forze dell’ordine per l’arresto del superlatitante Matteo Messina Denaro. Un importante traguardo che, giunto dopo trent’anni, scrive una pagina unica nella storia della legalità siciliana.

“Auspichiamo che si parli sempre più di storie di legalità e non più di storie di mafia, per disegnare un futuro scevro dallo stigma che continua a caratterizzare la nostra isola, tutt’oggi”, dichiara Roberta La Cara, direttrice dell’area Ricerca & Sviluppo dell’Associazione Don Bosco 2000.

“Per noi l’impegno antimafia è prioritario, non a caso stiamo per inaugurare il museo multimediale sul caporalato nei beni confiscati alla mafia a Villarosa”, spiega Agostino Sella, Presidente dell’Associazione. A Villarosa, sui terreni confiscati al clan Nicosia, Don Bosco 2000 è già presente dal 2016 con un centro di accoglienza per migranti che oggi prevede un progetto innovativo di agricoltura sociale con un sistema di acquaponica di cui si prendono cura gli ospiti della struttura, per poi riprodurlo nei loro Paesi di origine, a Tambacounda, in Senegal.
A questo si aggiungerà un percorso interattivo educativo in realtà virtuale, volto a sensibilizzare al fenomeno del caporalato e alle ripercussioni che esso ha sul tessuto sociale. “Occorre mettere in luce le storie di riscatto di comunità al lavoro per superare troppi anni condizionati dalla criminalità organizzata; esistono importanti esempi di riscatto, di società civile che si adopera per la legalità”, aggiunge La Cara.

“L’assegnazione dei beni confiscati e la loro rivalutazione sono una risposta concreta al fenomeno becero mafioso” chiosa Sella “assicurare alla giustizia un latitante come Messina Denaro è un importante risultato, così come importante è far sì che il patrimonio confiscato alla criminalità non vada perso e venga restituito alla comunità in modo proficuo”.

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