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Gender Gap, le lacune italiane e un modello da seguire

Gender Gap, le lacune italiane e un modello da seguire

Più di un secolo, precisamente 132 anni. È tanto il tempo che bisogna aspettare per l’ottenimento, a livello globale, della parità di genere. Un dato incredibile e addirittura in miglioramento rispetto ai 136 anni previsti nel 2021.

A rendere noto questo dato è stato il Global Gender Gap Report del 2022, in cui si raccolgono i dati di oltre 140 Paesi per valutare secondo i parametri della salute, del rendimento scolastico, della partecipazione economica e politica e delle opportunità, il raggiungimento della parità salariali. Risultato migliore per il Nord America e per l’Europa, con percentuali oltre il 76%, seguite dall’America Latina e dai Caraibi. In fondo alla graduatoria invece ci troviamo l’Asia meridionale, il Medio Oriente e l’Africa. 63esimo posto per l’Italia, incredibilmente dietro lo Zambia e davanti alla Tanzania. A trascinare in basso il nostro paese è stato il dato della partecipazione economica e al lavoro, per cui l’Italia è all’ultimo posto tra gli stati dell’Unione Europea.

Molto resta da fare, insomma, come ha dimostrato la Regione Campania, che proprio un anno fa declinava in legge l’obbligo della parità salariale. La proposta normativa, avanzata dall’allora Vicepresidente Consigliera Loredana Raia, prevedeva un investimento di quasi 2 milioni di euro per i prossimi 3 anni, al fine di promuovere non solo la parità salariale ma anche la buona occupazione femminile e il riequilibrio uomo donna dei tempi di lavoro.

Un esempio, da questo punto di vista, può essere rappresentato dal mondo del gambling. Come si legge nel sito B2B Casino Non AAMS, infatti, nel mondo del gioco pubblico e legale il divario occupazionale è ancora grave: 56% di uomini contro il 43% delle donne, con solamente il 32% di quote rosa tra le posizioni dirigenziali. Ecco allora che proprio per promuovere la parità di genere è arrivata l’attività di Astro4her, un’associazione che si propone come obiettivo quello di facilitare e promuovere il valore del lavoro femminile nel mondo del gambling e supportare le donne nella loro crescita professionale. Aspetto importante dell’attività di questo ente nato da poco è anche l’aiuto nel bilanciare la sfera privata e affettiva, un aspetto che spesso le aziende reputano accessorio e che invece è di centrale importanza nella vita di ogni lavoratore.

Un modello da seguire, quello del gambling, per ridurre un gap che ormai suona come anacronistico e che deve presto finire.

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