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Progetto sull’ipercolesterolemia tra Asp Enna e Novartis

Progetto sull’ipercolesterolemia tra Asp Enna e Novartis

L’ASP di Enna e la Novartis hanno avviato in partnership il progetto per intervenire in modo innovativo sull’ipercolesterolemia e sugli eventi maggiori che possono scaturire da alti livelli di colesterolo LDL.

Il progetto nasce per migliorare la presa in carico dei pazienti attraverso l’analisi incrociata dei dati disponibili e ricavabili da più fonti, spesso non collegate, per individuare, nel territorio, i soggetti a rischio ancor prima di essere colpiti dall’evento acuto della malattia cardiovascolare. La finalità è, pertanto, agire in modo “proattivo” per porre il cittadino al centro delle azioni costruite e condivise da diversi partner, chiamati a operare in modo multiprofessionale nella riduzione del rischio cardiovascolare.

Negli ultimi anni la sanità ha subito numerosi cambiamenti strutturali. In particolare, le modificazioni dell’assetto demografico, l’aumento dell’età media della popolazione, una nuova concezione di benessere, la domanda crescente di salute, l’esigenza di contenimento della spesa sia a livello nazionale che regionale, hanno reso urgente la creazione di un “nuovo sistema sanitario”. Il PNRR vuole rinnovare il modello e indica come opportunità le collaborazioni tra Pubblico e Privato per mettere in comune l’esperienza acquisita nel settore privato, in quello scientifico e nell’ambito istituzionale. L’obiettivo è unico e condiviso: migliorare la qualità del sistema e sperimentare nuovi modelli che riconoscano la centralità del paziente. Le malattie croniche sono la principale causa di disabilità a livello mondiale e rappresentano il 71% della mortalità globale (OMS, 2018). Ogni anno 41 milioni di decessi sono causati da eventi cardiovascolari (17, 7 milioni di persone), neoplasie (8,8 milioni), disfunzioni respiratorie (3,9 milioni) e diabete (1,6 milioni) (fonte: Min. Salute 2021).

Sempre più le evidenze scientifiche, inoltre, collegano l’ipercolesterolemia al rischio cardiovascolare e molti pazienti, ancora oggi, sfuggono a qualsiasi monitoraggio dei rischi, pur avendo tassi molto elevati di colesterolo.

Le fasi iniziali del progetto sono finalizzate, pertanto, a raccogliere e ad analizzare i dati epidemiologici disponibili, suddividendo subito dopo i pazienti sulla base dei crescenti livelli di rischio. La stratificazione operata, e monitorata in modo costante, permetterà di porre in essere gli interventi di assistenza sanitaria e di cura farmacologica quanto più centrati verso la storia clinica paziente per aumentarne l’adesione ai trattamenti e garantendo, nel frattempo, l’appropriatezza delle prescrizioni.

“ Entro fine mese sarà costituito il gruppo di lavoro aziendale per identificare i criteri, le coorti dei pazienti, fissare i piani di monitoraggio per poi testare il modello creato in modo multiprofessionale. Importante ora stabilire immediatamente la connessione con i medici di Medicina Generale nell’ottica dell’integrazione Ospedale – Territorio”, evidenzia il responsabile del Servizio Farmaceutico Territoriale, dr. Calogero Russo. “La riduzione dei livelli di colesterolo LDL, inoltre, è obiettivo terapeutico cruciale nelle gestione delle malattie cardiovascolari.

Il risultato di questa partnership tra Pubblico e Privato è la costruzione di un tool di monitoraggio che faciliterà la raccolta dei dati espidemiologici e degli outcome cruciali sull’ipercolesterolemia grazie a un approccio datadriven. Per questo l’ASP di Enna ha messo in campo un progetto speciale nell’ambito della medicina di iniziativa, collaborando con Novartis”.

“L’ASP di Enna è la prima Azienda Sanitaria Provinciale, dopo la Regione Toscana, ad aver avviato il progetto sull’ipercolesterolemia in partnership con Novartis. Abbiamo unito impegno e competenze per migliorare la presa in carico dei pazienti e favorire un migliore accesso alle cure con percorsi diagnostici più efficaci”, dichiara il Direttore Generale, Francesco Iudica.

“Il progetto ci permetterà di attuare una migliore strategia di prevenzione del rischio cardiovascolare per governare in modo sempre più appropriato ed efficace la domanda di salute”.

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