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Piazza Armerina Il consigliere Cimino sulla soppressione del servizio affissioni

Piazza Armerina  Il consigliere Cimino sulla soppressione del servizio affissioni

Ancora un servizio soppresso dal comune di Piazza Armerina. Stavolta si tratta del servizio di pubbliche affissioni che da qualche settimana è stato soppresso con evidenti disservizi per la comunità. Un servizio che finora ha avuto un costo di 30 mila euro annui, con un ritorno di 20 mila per le casse comunali, e con un po di buona volontà, probabilmente, si potrebbe riuscire a recuperare l’intera somma. Quindi un servizio quasi a costo zero che l’amministrazione ha ritenuto inutile in questo momento. Il servizio di pubbliche affissioni che per qualcuno può essere superfluo, ha invece un valore sociale non indifferente.

Intanto sopprimendolo, si sopprimono contestualmente posti di lavoro per le tipografie, la società che di volta in
volta gestisce il servizio, gli attacchini che probabilmente mandavano avanti la famiglia con il solo introito di
quel lavoro e che in questo momento vivono nel terrore di non avere più come mettere un piatto in tavola. Inoltre, giacciono in una tipografia locale, le stampe che dovevano comunicare il consiglio comunale di giorno 14 Luglio, manifesti fatti stampare che ancora devono essere pagati e mai ritirati per essere affissi. I cittadini poi, hanno diritto di sapere quando ci sono consigli comunali e su cosa dibattono i loro rappresentanti. Non si può pensare che tutti vadano ogni giorno sul sito del comune per sapere se sono state convocate sedute di consiglio comunale.

La scusa non può essere sempre la stessa; “ non ci sono soldi”. L’amministrazione intervenga immediatamente per ripristinare questo servizio, forse non obbligatorio, ma certamente, indispensabile per molti cittadini e alcune imprese. Ogni singolo posto di lavoro è sacro e non può essere boicottato a causa di scelte assurde. Non si può essere tanto incoscienti da sopprimere un servizio, senza prima prevedere le conseguenze che certe scelte possono portare alla città. Il Sindaco non può ignorare i disservizi che ci sono verso la comunità, per un servizio tra l’altro che costa all’ente poco o niente.

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