Il voto in Sicilia: l’analisi di Mario Antonio Pagaria
Inizia a delinearsi il panorama delle candidature al governo della regione siciliana per le elezioni previste nel prossimo mese di ottobre. È certa la ricandidatura di Nello Musumeci , sostenuto, per adesso, soltanto da Fratelli d’Italia, mentre Forza Italia e Lega,probabilmente , pare vogliano sostenere l’ex sindaco di Catania Raffaele Stancanelli. Deve ancora decidere da che parte stare l’MpA, ovvero la formazione politica di Raffaele Lombardo, anche se voci di corridoio la darebbero incline verso il sostegno a Stancanelli. Il fronte progressista , all’interno del quale, (fino a quando?) pare si sia innestato il Movimento Cinque Stelle, ha designato, dopo lo svolgimento delle primarie in cui si ono confrontati Chinnici, Floridia e Fava, la prima dei tre, ovvero Caterina Chinnici, figlia del noto magistrato martirizzato dal sanguinario Riina. Ma il diavolo fa le pentole e non mette I coperchi, perché va avanti come un treno superveloce , l’ex sindaco di Messina Cateno De Luca, il quale si sta proponendo ai siciliani come elemento di rottura con l’attuale establishment politico di maggioranza e di opposizione presente a Sala d’Ercole, candidando la sua esperienza amministrativa su fatti concreti come il ritorno all’acqua pubblica, quindi promettendo alla gente che se dovesse essere eletto si batterà per abbattere I prezzi delle esose bollette che sono fino ad oggi propinate alle famiglie ; altro campo nel quale De Luca promette di impegnarsi sarebbe quello della riorganizzazione del servizio dei rifiuti che vede realtà metropolitane come Catania e Palermo gestite in maniera fallimentare e sommerse dalla spazzatura. Infine, De Luca, punta dritto verso la moralizzazione della Sanità pubblica, che a suo dire “viene usata come un bancomat elettorale”. Da segnalare, in provincia di Enna, la candidatura del sindaco di Troina Fabio Venezia, noto per il suo impegno antimafia. Ma si registrano ogni giorno, andando per strada come facciamo noi, sempre maggiori adesioni alla proposta politica di De Luca, che pare voglia raccogliere il voto di protesta di molta gente.
Molte persone sono stanche; avevano votato il Movimento cinque stelle come ultima spiaggia, ma le mosse di Di Maio, ovvero il suo ondivagidmo politico , hanno portato molti suoi elettori ad allontanarsene proponendosi di non andare a votare. La gente è stanca dell’attuale classe politica tutta e non è qualunquismo poiché I politici di oggi, a dire dell’uomo della strada, non avrebbero mostrato interesse verso la res pubblica ma soltanto verso la propria persona. Si prevede dunque un alto tasso di astensionismo salvo la sorpresa De Luca. Stesse argomentazioni valgono per le elezioni politiche, dove l’ astensionismo medesimo potrebbe essere evitato soltanto con proposte politiche caratterizzate da fatti e da vera progettualità. Da non trascurare, il voto clientelare, che in Sicilia, registra percentuali molto alte.
Mario Antonio Pagaria