I grandi anni della Sicilia del calcio
Il fascino della Sicilia è quello di una regione la cui cultura è sempre variopinta, soprattutto per le tante diverse dominazioni che vi si sono susseguite attraverso i secoli della sua storia. Oggi il punto più meridionale d’Italia è senza dubbio uno dei luoghi più amati da coloro che cercano alternative di divertimento e possibilità di svago in fantastici avamposti naturali. Molto ricca a livello culturale, la Sicilia è un posto dove chi ama lo sport può dividersi tra viaggi in moto per le sue splendide strade e il calcio, lo sport più amato in assoluto. Sebbene in questo momento le squadre siciliane non vivano il loro miglior momento, ci sono stati dei periodi di gloria nel recente passato, che andremo ad analizzare di seguito.
Il Messina di Zeman e l’esplosione di Totò Schillaci
Correvano gli anni ’80 quando un allenatore di calcio, proveniente dall’allora Cecoslovacchia, scelse la Sicilia per poter scatenare la sua prima rivoluzione. Dopo aver diretto per nove stagioni di seguito le giovanili del Palermo, il boemo avrebbe avuto una delle sue prime grandi occasioni allo stadio Celeste, come si chiamava allora l’impianto casalingo della squadra di calcio del Messina. Nella stagione 1988-89, i peloritani realizzarono la loro miglior stagione in quanto a spettacolo, il tutto grazie ai dettami tecnici di Zdenek Zeman, un allenatore che andava controcorrente e non intendeva abbassarsi all’estremo pragmatismo del calcio italiano, spesso accusato di un eccessivo difensivismo. Nonostante l’ottavo posto finale in Serie B, il Messina di quell’anno fu la compagine più divertente della serie cadetta proprio per il suo gioco molto offensivo basato sul 4-3-3 che, in seguito, diventerà un marchio di fabbrica di Zeman. In quella stagione al Celeste si esaltò soprattutto Totò Schillaci, centravanti palermitano che realizzò 23 reti e da quel momento fece il gran salto, finendo alla Juventus e venendo convocato addirittura ai Mondiali del ’90 dal commissario tecnico azzurro Azeglio Vicini. Schillaci, capocannoniere di quel torneo con l’Italia, attualmente una delle nazionali più attrezzate a vincere la prossima edizione della Nations League da quanto ci riferiscono le quote delle scommesse sportive specializzate, prese la gran rincorsa proprio a Messina, dove ancora oggi tutti lo ricordano con molto affetto. Andiamo a ricordare ora gli anni d’oro di un’altra perla di Trinacria, il Catania.
Quando Palermo e Catania facevano la voce grossa in Serie A
Quasi vent’anni dopo, invece, sarebbe toccato a Catania e Palermo farsi notare ai piani alti del calcio italiano. Entrambe le squadre, tra l’altro storiche rivali, disputarono una serie di stagioni in Serie A a metà degli anni 2000, quando addirittura i rosaneri arrivarono a giocarsi traguardi importanti durante alcune stagioni. Se il Palermo giocò spesso in Coppa Uefa e visse grandi stagioni trascinato da fenomeni come Fabrizio Miccoli, Edinson Cavani e Paulo Dybala, il Catania fu protagonista delle migliori annate della sua storia nella seconda metà degli anni 2000, quando addirittura vinse un derby per 4-0. In entrambe le piazze, inoltre, si esaltarono vari allenatori: a Palermo fu Vincenzo Guidolin a disegnare il miglior calcio, mentre a Catania iniziò la splendida parabola di successo di Diego Simeone, oggi l’allenatore più pagato al mondo.