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Sicilia, dipendenza da internet: un’eredità della pandemia

Sicilia, dipendenza da internet: un’eredità della pandemia

Un giro d’affari di due miliardi di euro all’anno, vale a dire più di 200 mila euro ogni ora. Sono queste le cifre del gioco illegale in Sicilia, un segmento che ha sorpassato la droga e le estorsioni per quanto riguarda gli introiti dei clan della criminalità organizzata.

Un vero e proprio fiume di denaro, come lo definisce questo articolo de La Repubblica, a firma di Irene Carmina, Francesco Patanè e Paola Pottino, giornalisti che hanno seguito gli andamenti del fenomeno del gambling e gli ultimi dati resi noti. Le statistiche infatti mettono in luce come siano sempre di più i ragazzi a finire in questa morsa: il 43% dei ragazzi di età compresa tra i 10 anni e 21 anni afferma di essere connessa alla rete per oltre 3 ore al giorno. Un periodo che rende più probabile la nascita di dipendenze, problematiche come il gaming disorder. Si tratta di una delle tante dipendenze che sono legate al mondo della rete e scaturite durante la pandemia, durante i periodi di chiusura forzata a casa, con solo uno schermo a mantenerci in contatto con la nostra vita esterna. A soffrire sono soprattutto i giovanissimi, che finiscono per essere incastrati anche in un circuito che lega cyberbullismo e gioco online, dal momento che ad oggi sempre più under18 utilizzano questo tipo di dispositivi, sfuggendo dal controllo di genitori e adulti.

Alcuni studi ripresi dal blog Gaming Report hanno inoltre messo in luce come tra tempo trascorso a giocare e bullismo in rete ci sia una precisa relazione. I videogiochi, infatti, possono svolgere il ruolo di regolatori delle emozioni e anche di rifugio per i ragazzi. Lo aveva analizzato nel 2020 l’American Psychological Association, che in un report aveva studiato gli effetti negativi dei videogiochi sui ragazzi, mettendoli in rapporto con l’insorgere di comportamenti aggressivi. Uno scenario eterogeneo, quello che si apre di fronte agli esperti, che non manca di generare pareri discordanti. Molti studi infatti affermano con certezza che coloro che giocano online abbiano molte più probabilità di essere coinvolti attivamente nel fenomeno del bullismo.

Per questo il fenomeno del gaming disorder va tenuto in grande considerazione e attenzione. Un disturbo che l’ISS, l’Istituto Superiore di Sanità, ha definito in questi termini: “l’uso persistente e ricorrente di Internet per partecipare a giochi, spesso con altri giocatori, che porta a compromissione o disagio clinicamente significativi per un periodo di 12 mesi”. Un nuovo fenomeno da monitorare e controllare. Per il bene dei nostri ragazzi.

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