Piazza Armerina – Le guardie venatorie a difesa dei boschi.
Potrebbe sembrare una contraddizione ma in realtà ormai da anni i cacciatori si sono trasformati, nella maggior parte dei casi, in vere e proprie sentinelle del territorio. Fanno ormai parte della storia le zone ricche di selvaggina, dove era possibile esercitare quella che alcuni chiamano “l’arte venatoria” e praticarla in maniera sostenibile. I racconti sulle mitiche battute di caccia con partenza all’alba appartengono sempre più ad un passato che era legato ad un rapporto diverso fa natura e uomo. Oggi incontrare un cacciatore significa parlare di natura, di cambiamenti climatici, di discariche abusive ma anche di difesa del territorio e attività antincendio.
Come in ogni altro settore non tutti però si mantengono all’interno dell’ambito stabilito dalle regole ed è per questo che esiste, su base volontaria, il gruppo delle Guardie Ambientali che svolgono un servizio di vigilanza ittico-venatoria. A Piazza Armerina sono coordinate dal comandante Roberto Rinnone e da giorni sono impegnate anche nel tentativo di contrastare il fenomeno degli incendi attivando un servizio di sorveglianza proprio nelle ore più calde della giornata.
La conoscenza dei luoghi e l’amore per la natura, del gruppo coordinato da Rinnone, dimostra quanto fondamentale potrà essere il loro ruolo in un più ampio progetto di prevenzione degli incendi che, la Regione Siciliana speriamo realizzi per il prossimo anno. «Le Guardie Venatorie – ci dice il comandante – agiscono da volontari, senza contributi o sovvenzioni, utilizzando mezzi e fondi propri, con lo spirito di abnegazione tipico del volontariato e alimentato dalla consapevolezza di un compito difficile ma indispensabile a difesa del territorio, principi, quest’ultimi, che rispecchiano pienamente quelli dell’Arcicaccia di cui facciamo parte”.