Confartigianato Imprese Enna, Green Pass: “Controlli a carico degli esercenti? Inconcepibile”
Nessun passo indietro del Governo in merito all’obbligatorietà del Green Pass per poter usufruire di determinati servizi. Una scelta forse sospinta dall’intenzione di incentivare la vaccinazione. Eppure, per quanto ci si inchini al bene superiore, non può sottacersi come nuovamente si è deciso di penalizzare uno dei settori maggiormente vessati dalla pandemia: la ristorazione nel senso ampio del termine (bar, ristoranti, pizzerie, gelaterie etc), nonché altre attività già al collasso a causa delle chiusure e delle restrizioni.
Imporre all’esercente di verificare la detenzione del Green Pass ne è la riprova. Ciò per una serie di ragioni che spiega il Presidente della Categoria Alimentazione della Confartigianato Imprese Enna, Luigi Mascaro. “Sin dall’inizio della pandemia abbiamo notato l’insofferenza degli utenti nel rispettare tutte le norme di prevenzione, eppure nonostante la refrattarietà di alcuni siamo riusciti a farne comprendere la necessarietà. In quel frangente ci siamo tolti le casacche e le divise da lavoro ed abbiamo indossato le vesti di educatori. Lo abbiamo fatto, a volte perdendo anche clienti che leggevano nella nostra rigidità una sorta di affronto, ma lo abbiamo fatto. Che, adesso, però siano i gestori delle attività operanti nel settore della ristorazione a dover effettuare controlli è inconcepibile. Da imprenditori, già alle prese con milioni di difficolta, viene altresì assegnato noi un compito a dir poco delicato”.
Non solo, per il Presidente della categoria alimentazione della Confartigianato ad essere assurde sarebbero anche le sanzioni: “Addirittura, per ulteriormente gravare sulle nostre spalle è stato previsto un sistema sanzionatorio che in caso di violazione delle norme potrebbe portare non solo ad una multa salata, ma anche alla chiusura delle attività fino a 10 giorni! Da incentivare al controllo ad applicare una politica di siffatta durezza, credo che ne passi! A mio avviso, si tratta di uno scaricabarile che lancia nelle mani dei ristoratori e di tutti i gestori con attività dove è richiesto l’obbligo del Green Pass una bomba pronta ad esplodere”.
Luigi Mascaro chiosa affermando: “La sicurezza prima di tutto, siamo i primi a volere che questa pandemia resti solo un brutto ricordo. Ma scelte di questo genere dovrebbero essere accompagnate dal buonsenso e da una lucida ed attenta analisi di quella che effettivamente è la situazione di fatto. È anomalo il quadro venutosi a creare. Si auspica, dato che ormai il dado è tratto, che con quest’obbligo, nell’ipotesi in cui dovessero essere istituite nuove zone rosse, quantomeno si consenta alle attività di poter continuare ad operare, senza dover soggiacere all’obbligo di chiusura”.