Promessa di matrimonio con sorpresa: la GDF scopre una presunta truffa
Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Enna hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di un quarantasettenne palermitano accusato del delitto di circonvenzione di persone incapaci, commesso ai danni di un anziano disabile di Troina da cui, a partire dal 2019, si sarebbe fatto consegnare, a più riprese, del denaro. Le somme verste sarebbero servite a intraprendere una relazione sentimentale con una inesistente donna, fatta credere domiciliata in Piemonte, con la promessa di un suo imminente rientro in Sicilia per dare corso a una duratura convivenza tra i due.
L’arrestato, avrebberiferito di continui maltrattamenti e violenze patiti dalla fantomatica donna ad opera di uno zio e di alcuni familiari, sembra abbia convinto il malcapitato a versare del denaro, assicurandogli che sarebbe servito alla sua promessa sposa per fuggire dalla situazione di degrado in cui si trovava e per sostenere le spese del viaggio per raggiungerlo a Troina e finalmente convolare a nozze. Nel volgere di pochi mesi sarebbero andati in fumo tutti i risparmi dell’anziano, intere mensilità della sua pensione ed i periodici proventi di alcuni terrenti concessi in affitto, costringendolo addirittura l’uomo a contrarre debiti con alcuni negozianti e conoscenti del paese per riuscire ad acquistare il necessario per sopravvivere.
Proprio i crescenti debiti contratti e l’aggravarsi delle condizioni di disagio economico dell’uomo hanno attirato l’attenzione delle Fiamme Gialle del Gruppo di Enna e della locale Autorità Giudiziaria che hanno così avviato le indagini, scoprendo le presunte ragioni alla base del repentino impoverimento dell’anziano nonché le modalità attraverso le quali avveniva il passaggio di denaro, ossia ricaricando carte di debito di volta in volta indicategli dall’interlocutore telefonico, sempre dietro la minaccia di non poter più incontrare l’agognata compagna.
Oltre 11.000 euro la somma complessivamente sottratta al disabile, che in taluni disperati momenti connotati dai toni più accesi e minacciosi usati dal suo aguzzino, era giunto al punto di paventare la possibilità di togliersi la vita non sapendo dove ricercare ulteriore denaro.