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Confartigianato Imprese ed altre associazioni di categoria dell’artigianato unite per difendere il settore della ristorazione

Confartigianato Imprese ed altre associazioni di categoria dell’artigianato unite per difendere il settore della ristorazione

L’ennesima stoccata alle attività di ristorazione. Questo rappresenta l’ultimo D.L. pubblicato in Gazzetta Ufficiale che collocherà l’intera Nazione in fascia arancione o rossa, con tutte le conseguenze del caso. In primis, l’esclusiva possibilità di lavorare solo tramite asporto o domicilio, modalità che di certo non consentono dignitosi guadagni. Una serie di preclusioni che il settore non crede di meritare, considerando che l’andamento della curva epidemiologica non può, di certo, imputarsi ad attività come bar e ristoranti.

A parlare sono i trend ed i numeri; l’impennata dei contagi ha iniziato a registrarsi prima del periodo natalizio, ossia da quando tale tipologia di attività è rimasta praticamente chiusa. Per tale ragione, la Confartigianato in uno ad altre associazioni di categoria dell’artigianato ha sottoposto all’attenzione del Governo Draghi e del Comitato Tecnico Scientifico un documento titolato “Proposte per la riapertura delle attività di ristorazione”. Si tratta di un elaborato che mira a fornire nuove soluzioni le quali, nel rispetto del bene primario salute, contemperino anche quelle che sono le esigenze del settore. Una serie di proposte, dalle riaperture serali alla creazione di un vero e proprio protocollo per la gestione delle prenotazioni, che mirano a lenire le sofferenze dei ristoratori.

Sul punto si è espresso Luigi Mascaro, Presidente della Categoria Alimentazione della Confartigianato Imprese Enna. “In fondo a questo tunnel – spiega- non riesce a scorgersi alcuna luce: non si sa più neppure come andare avanti. A rammaricare, più d’ogni altra cosa, è l’errata convinzione secondo cui, vessando la ristorazione, la curva dei contagi mostrerà una flessione. Le attività del comparto alimentazione che include anche la filiera produttiva, portano addosso il peso di un marchio che non meritano e sono ormai al collasso. Lo sconforto è il sentimento più diffuso. È ora che le cose cambino. Attraverso il documento redatto dalla Confartigianato insieme ad altre associazioni di categoria dell’artigianato, confidiamo nel fatto che il Governo si ravveda, ricordandosi che i ristoratori -come tutti gli altri appartenenti al settore- hanno investito ingenti quantità dei propri fatturati per dotare i locali di ogni dispositivo di prevenzione. Ma soprattutto – conclude Mascaro- che all’interno degli stessi viene garantito il massimo e più rigoroso rispetto delle norme. In primo luogo per i clienti e poi anche per noi stessi che abbiamo bisogno di far rifiorire le nostre attività oggi in sofferenza a causa di indebitamenti resisi praticamente necessari per scongiurare la chiusura definitiva.”

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