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Piazza Armerina – Sul progetto della piazza Garibaldi una lettera al sindaco Cammarata dalla Romagna

Piazza Armerina – Sul progetto della piazza Garibaldi una lettera al sindaco Cammarata dalla Romagna

Riceviamo e pubblichiamo

Una lettera inviata da Dario Placca, nostro lettore, al sindaco Nino Cammarata

Caro sig. Sindaco,
le scrivo per manifestarle il mio più accorato disappunto sul progetto di riqualificazione della Piazza Garibaldi.
Da nativo Piazzese e molto legato alle mie radici, pur vivendo da oltre un decennio in Romagna, vorrei esprimerle il mio disaccordo su questa iniziativa di rifare la Piazza Garibaldi. I miei ricordi di infanzia sono ambientati principalmente tra la fine di via Mazzini, dove mio papà aveva la pasticceria, la piazza Marconi, la Piazza Garibaldi e la via Mendoza, nell’appartamento dove abitavamo. Proprio per l’appartamento di via Mendoza, che affaccia su via Itria, mi piacerebbe concentrare parte della mia argomentazione. Forse lei non è al corrente, ma quando nel 2007 crollò la parete della chiesa di Itria, molti edifici della via erano già in condizioni disastrate sempre a causa del canale fognario che perdeva. Sono passati solo 14 anni e pochi abitano quelle case, chi ha scelto di farlo se ne è assunto responsabilità propria, altri pagano un affitto altrove. Inutile dire che per il Comune, questo capitolo è “strachiuso”. Sicuramente le sembrerà un parere interessato e di parte, ma a differenza del Sindaco, io posso esserlo.

Tornando alla Piazza Garibaldi è sempre stata il crocevia e l’affaccio di centri di interesse ad esempio il Comune, la sala delle luci (sede del consiglio comunale), la società dei nobili, la curia vescovile e il seminario, la chiesa di fundrò. Per non citare le vie che arrivano e partono da Piazza Garibaldi: via Cavour che porta in direzione del quartiere Castellina o alla Piazza Duomo, via Vittorio Emanuele che ritorna dal quartiere Monte, via Roma che da cui si arriva dalla zona di Alta cura (…a proposito, ma la fontana di Alta cura?), la via Mendoza che costeggia la parte bassa del quartiere Monte e la via Itria che porta al quartiere Canali. Dalla piazza Garibaldi parte anche la via Umberto I che porta alla zona “botteghelle” e da li verso il quartiere Casalotto. Le ho elencato solo parte delle combinazioni che vedono al centro la storica piazza Garibaldi. E sicuramente non serve fare nessun tipo di riqualificazione perché rischierebbe di risultare invisibile o, peggio, ostativa alla normale vita quotidiana.

Le confesso che da un giovane Sindaco, come lei, mi sarei aspettato delle attività di “incoming” del centro storico oppure di incentivazione per favorire la permanenza dei giovani. Ad esempio avrebbe potuto chiedere fondi per aiutare i proprietari degli stabili del centro storico a ristrutturare per tornare ad abitare quegli edifici. Per i giovani mi sarei aspettato un progetto di digitalizzazione degli archivi storici e comunali. Tutte cose finanziabili dalla Comunità Europea. Non credo che trasformare una piazza centrale e con secoli di storia in una finta piazza post-moderna da Outlet del nord (cito ad esempio Barberino Factory Outlet che ha una piazza “finta” simile al suo progetto), possa riqualificare. Sembra semmai una cattedrale nel deserto.
Io ho più di 50 anni, molti di essi vissuti in quella zona, molti vissuti in giro per l’Italia e per l’Europa. Magari in molti posti avessero le nostre preziose piazze, che trasudano storia, tradizione e vissuto.

Ci sarebbero molte altre cose da dire a proposito elencando le piazze che sono state oggetto di “riqualificazione” negli anni, ma credo siano evidenti i risultati. Abbiamo solo perso pezzi di storia.
Questa mia spero le sarà utile per riflettere sulle decisioni.

Dario Placca

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