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Piazza Armerina – Tenta il suicidio in carcere. Salvato dall’intervento degli agenti penitenziari

Piazza Armerina – Tenta il suicidio in carcere. Salvato dall’intervento degli agenti penitenziari

Ancora un tentativo di suicidio sventato dalla prontezza e dalla professionalità degli agenti penitenziari del carcere di Piazza Armerina. Un uomo, ieri mattina, approfittando di un momento in cui il suo compagno di cella lo aveva lasciato solo per recarsi al turno di lavoro retribuito che i detenuti svolgono volontariamente all’interno del carcere, ha annodato un lenzuolo alle sbarre e ha tentato di togliersi la vita impiccandosi. Ad accorgersi che c’era qualcosa che non andava e a dare l’allarme è stato un altro detenuto, passato per caso davanti alla cella. Due agenti sono accorsi e hanno subito liberato dal lenzuolo l’uomo, le cui condizioni sono subito sembrate disperate. Le nozioni di base sugli interventi emergenziali di uno dei due operatori di polizia penitenziaria ha permesso di salvare la vita del detenuto il cui tragico gesto è  da ricondurre ad una situazione famigliare molto complessa.

Sono stati attimi di terrore, solo l’esperienza e la forza d’animo dell’agente penitenziario intervenuto, che ha continuato a praticare le tecniche rianimative per più di 20 minuti,  ha permesso di salvare una vita al detenuto che,  trasportato all’ospedale di Piazza Armerina, è stato  successivamente dirottato in elicottero in una struttura ospedaliera attrezzata per questo tipo di traumi.

L’episodio rende evidente ancora una volta quanto senso di professionalità, altruismo e capacità di gestire situazioni molto complesse dimostrano di avere gli agenti penitenziari, quando si verificano situazioni che li coinvolgono in prima battuta più come uomini che come operatori di giustizia. Abbiamo dato spazio a questo episodio anche per un doveroso riconoscimento agli agenti penitenziari  che operano molto spesso senza avere quella presenza mediatica che hanno altre forze dell’ordine e svolgono le loro importanti funzioni, come accade in molti carceri, con un organico ridotto, dovendo così sobbarcarsi  turni di lavoro al limite dell proprie possibilità.

(la foto non si riferisce al carcere di Piazza Armerina)

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