Covid19 – Il 7 gennaio riaprono le scuole. Al via la terza ondata?
A soli quattro giorni dalla ripartenza non si placano le polemiche sul rientro a scuola per il 50% degli studenti delle scuole superiori. Mentre il Governo prepara nuove misure per contenere la diffusione del virus, i sindacati chiedono il rinvio dell’inizio delle lezioni in presenza. Rischia anche ti tingersi di giallo la riapertura a causa della mancanza di chiarezza dei dati sull’effettiva pericolosità delle scuole, visto che alcuni giornali parlano apertamente di statistiche alterate per nascondere il fenomeno dei contagi tra i banchi. Quello che spaventa, sostengono molti esperti, non è tanto il tempo che i ragazzi passano all’interno degli edifici scolastici, ne quello passato sui mezzi di trasporto, ma quello utilizzato nella varie attività socializzatrici prima, durante e dopo le lezioni.
Ricorderete che a settembre la curva di contagio iniziò ad innalzarsi proprio alla fine del mese a quindici giorni dal ritorno a scuola degli alunni per poi iniziare a calare proprio quando, nei primi di novembre, si tornò alle didattica a distanza. Coincidenza? No, secondo molti esperti.
Riportare i ragazzi a scuola deve essere un priorità ma sfidare il virus non mi sembra sia la strada giusta per ottenere il risultato sperato anzi è probabile che innescando una terza fase di contagi, che gli scienziati considerano probabile, gli alunni rivedano i banchi forse all’inizio del nuovo anno scolastico. Più saggio sarebbe mantenere la didattica a distanza partendo dalla prima media fino a quando il vaccino, obbligatorio per alunni e personale, non potrà garantire lezioni sicure.
Al di là di ogni considerazione è comunque ridicolo che il 6 gennaio, con l’Italia tutta zona rossa, non sarà possibile abbandonare le proprie abitazioni mentre allo scattare delle 5 di mattina del giorno successivo troveremo bus stracolmi, scuole piene,capannelli di ragazzi agli angoli di strada, insegnanti in viaggio tra provincie e regioni, mercati in piena operatività, stazioni affollate. Che senso avrà avuto chiudere bar, ristoranti, negozi, impianti sciistici sacrificando per tutto il periodo l’economia delle feste quando dal 7 gennaio offriremo al virus tutte le opportunità che lui cerca per diffondersi?
Nicola Lo Iacono