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L’On. Luisa Lantieri presenta un disegno di legge per stabilizzare i percettori di reddito minimo di inserimento

L’On. Luisa Lantieri presenta un disegno di legge per stabilizzare i percettori di reddito minimo di inserimento

«Includere i lavoratori percettori del reddito minimo di inserimento in un processo di stabilizzazione che dia a questa categoria dignità e nuove prospettive future». Lo dichiara il deputato regionale di Ora Sicilia, Luisa Lantieri, prima firmataria di un ddl che mira alla stabilizzazione del personale percettore del reddito minimo di inserimento. Un progetto di legge che prevede l’avvio, da parte delle amministrazioni comunali, delle procedure di stabilizzazione di questa categoria di lavoratori. «Si tratta di un blocco di lavoratori – sottolinea Luisa Lantieri – che ormai da decenni rappresenta un ingranaggio fondamentale della macchina comunale, indispensabile al punto che senza queste risorse umane le amministrazioni comunali sarebbero costrette ad esternalizzare parte dei servizi fondamentali erogati. Ormai da anni provo a sostenere questa categoria, cercando di stimolare un processo di sensibilizzazione da parte del governo regionale. Dal 2005 ad oggi i finanziamenti ai cantieri di servizio sono stati prorogati di anno in anno, creando giocoforza, nelle province di Enna e Caltanissetta, un nuovo bacino di precariato non tutelato da alcun contratto di lavoro: donne e uomini che adesso hanno il diritto di archiviare questa stagione di incertezza e di vedersi restituita una dignità calpestata nel tempo. È proprio di questi giorni – conclude il deputato regionale – la notizia circa un possibile emendamento, pienamente condivisibile, che dovrebbe sfociare nella stabilizzazione degli “ex Pip emergenza Palermo” facendo leva sul prossimo “Decreto Ristori”. Chiedo al governo Musumeci, con l’occasione, di ampliare la platea di lavoratori coinvolti nel quadro delle emergenze regionali da presentare al governo centrale, includendo anche i percettori del reddito minimo in questo doveroso e non più rinviabile processo di abbattimento del precariato».

 

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