La paura della diversità
La “psicologia sociale” focalizza la propria attenzione sullo studio empirico di come i pensieri, i sentimenti e i comportamenti delle persone subiscano l’influenza della presenza reale, immaginaria o implicita di altre persone ( Allport. 1985), in riferimento a ciò, molto spesso l’essere umano manifesta una certa dose di paura rispetto a tutto ciò che viene rappresentato dal “diverso”. Diverso è il colore della pelle, l’orientamento sessuale, nonché il credo religioso, che possono suscitare una serie di emozioni negative con una conseguente reazione di disprezzo. Ma questo meccanismo cognitivo che avviene in gran parte spontaneamente, è il risultato della cosiddetta “categorizzazione sociale” che si presenta come un processo cognitivo, capace di dividere il mondo sociale in vere e proprie “categorie”, che a loro volta accentuano la percezione delle differenze o delle somiglianze. E’ altrettanto vero che alla base di tale processo di categorizzazione, troviamo la formazione del “pregiudizio” che può assumere significati diversi, tutti in qualche modo collegati alla nozione di preconcetto o “giudizio prematuro”, basato su argomenti pregressi e/o su una loro indiretta o generica conoscenza (Wikipedia).
Di solito, purtroppo i pregiudizi partoriscono atteggiamenti ostili e di discriminazione, verso tutto ciò che è “diverso”. Non a caso nell’ambito della psicologia sociale, vengono indicati dei meccanismi conseguenziali ai pregiudizi ben precisi, quali ad esempio “la profezia che si auto-avvera” che si verifica quando eventuali supposizioni su persone, finiscono per influenzare l’interazione con la stessa, modificandone il comportamento, che risulterà essere più vicino alle nostre attese, ( ad es. esiste il pregiudizio che indica come il comportamento di un migrante, sia di solito ostile e piuttosto violento, motivo per il quale, ci si potrà rivolgere nei suoi confronti in modo poco gentile, spingendolo a sua volta ad adottare un atteggiamento che confermi le aspettative iniziali ).
Altro meccanismo conseguenza dei pregiudizi, corrisponde alla “minaccia dello stereotipo” in cui gli individui oggetto di stigma sociale ( fenomeno sociale che attribuisce connotazioni negative a membri di comunità in modo da declassarlo a livelli inferiori) sono consapevoli di poter essere giudicati e trattati secondo degli stereotipi ( opinioni rigidamente precostituite e generalizzate, non acquisite sulla base di esperienze dirette e che prescindono dai singoli casi, ma su persone o gruppi sociali “Wikipedia” ) e inconsapevolmente possono rafforzare col proprio comportamento quegli stessi stereotipi. Psicologicamente, “la paura del diverso” corrisponde ad una sorta di modalità difensiva, nella quale viene attivata l’ansia, rispetto a ciò che è ignoto e che avvia un percorso percettivo di pericolosità, poiché potrebbe modificare l’equilibrio della propria identità personale. In realtà, la carta vincente deve essere rappresentata dall’incontro con gli altri, dal costruttivo confronto e dal superamento dei propri timori mentali, contenendo quanto più possibile eventuali risvolti negativi.
Psicologa dott.ssa Fabiana Cristina