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Pietraperzia – Il “verde scolastico” come setting pedagogico da valorizzare.Enza Di Gloria: “i bambini vanno educati a vivere da protagonisti gli spazi”

Pietraperzia – Il “verde scolastico” come setting pedagogico  da valorizzare.Enza Di Gloria: “i bambini vanno educati a vivere da protagonisti gli spazi”

La società moderna, quella nella quale oggi viviamo e ci relazioniamo, si connota sempre più come una pluralità di elementi che da una parte seducono, con onnipotenti promesse di globalizzazione e integrazione culturale e sociale, e dall’altro generano percezioni e condizioni di insicurezza, precarietà ed esclusione. L’insicurezza e la trascuratezza dei luoghi educativi diventa sempre più un’emergenza sociale che va attenzionata e discussa. Partendo da questa riflessione e affrontando l’universo scuola dopo lo strascico lasciato dal Coronavirus, Enza Di Gloria, candidato a sindaco di Pietraperzia e prima ancora madre non poteva che porsi delle domande: in quali condizioni rientreranno i nostri figli a scuola? E in quale stato essa si farà trovare? Il Coronavirus ha inferto profonde ferite alla sensibilità di ognuno di noi oltre che all’economia del Paese ma qualcosa ce l’ha insegnata. Dare il giusto valore alle cose.

Grandi educatrici come Giuseppina Pizzigoni, Maria Montessori, hanno lavorato, alla   nascita   di   un   metodo   didattico   che   necessitava   inevitabilmente degli spazi adeguati per essere opportunamente attuato. Le scuole di metodo sono le prime che hanno identificato nello spazio un formidabile dispositivo pedagogico per potenziare il messaggio che guida la loro azione didattica. “Occorre predisporre e ripensare degli spazi adeguati agli studenti abili ma soprattutto agli alunni disabili, occorre ideare un ambiente inclusivo che tende a rimuovere gli ostacoli che impediscono alla persona la piena partecipazione alla vita sociale, didattica, educativa della scuola – dichiara Enza Di Gloria –  La parola scuola a mio avviso fa rima con inclusione ed includere vuol dire avere le stesse opportunità di partecipazione, fornendo il proprio e personale contributo”. La Di Gloria aspira al ruolo di sindaco per dare un nuovo volto alla città ma è con il suo sguarda di madre che osserva gli edifici scolastici, con la sensibilità di madre che ascolta e condivide le preoccupazioni delle mamme pietrine. “Da una prima ricognizione prestando particolare attenzione al plesso Verga mi viene in mente un solo commento: la situazione non è delle migliori, eppure settembre è alle porte. Tenendo in considerazione lo stato di emergenza sanitaria in cui si trova la Nazione l’utilizzo degli spazi esterni, in particolare i cortili, sarebbero molto utili per la didattica scolastica e da qui bisogna ricominciare. Da qui vorrei ricominciare, rendere agibili e agevoli i cortili delle scuole rimuovendo ogni barriera architettonica”.

Coinvolgere il bambino in un’educazione outdoor significa sostenerlo nella crescita e nella formazione, in un habitus morale rispettoso della propria irripetibilità, unicità, nel rispetto degli altri, delle cose e dell’ambiente. I giardini scolastici e gli spazi verdi esterni alla scuola, se valorizzati, possono avere un grande valore aggiunto per i bambini e i ragazzi. Offrono un luogo di incontro, di gioco e di socialità ma hanno anche un ulteriore potenziale educativo da non sottovalutare. Cortili, giardini e spazi esterni possono essere inseriti nella programmazione scolastica: dalla pratica sportiva ad attività didattiche all’aperto come orti, laboratori e aule verdi.

L’uso continuativo e partecipato del “verde scolastico”, e in generale degli spazi fuori dalla scuola, offre opportunità educative a tutto tondo. “Creiamo ponti dialoganti con le istituzioni che ci permettano di utilizzare e valorizzare le risorse che un territorio possiede, il ruolo della politica risulta fondamentale per gettar luce sulle esigenze e opportunità che molte famiglie riportano. La scuola è un bene comune prezioso, è il luogo dove risiede il bambino di oggi e l’adulto del domani, la mia amministrazione se ne prenderà cura”, conclude Enza Di Gloria

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