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L’omicidio di Sarah Scazzi diventa una serie Tv

L’omicidio di Sarah Scazzi diventa una serie Tv

L’omicidio di Sarah Scazzi, uno dei casi di cronaca nera più impressionanti della storia d’Italia recente, diventerà oggetto di una serie televisiva. La vicenda di Avetrana, che a dieci anni di distanza presenta ancora elementi di scarsa chiarezza, verrà approfondito attraverso una doppia linea di racconto: una serie Tv diretta da Pippo Mezzapesa (Il bene mio e Il paese delle spose infelici) e un documentario diretto da Christian Letruria e scritto da Flavia Piccinni e Carmine Gazzanni.

La produzione di entrambi i progetti è di Matteo Rovere (Smetto Quando Voglio, Moglie e Marito, Il Primo Re, Croce e Delizia, Il Campione), che ha acquisito i diritti del libro Sarah – La ragazza di Avetrana (Fandango Libri), scritto proprio da due tra gli autori del documentario Piccinni e Gazzanni, che ha contribuito a far emergere dettagli nuovi in merito alla sparizione della ragazza nel paesino della provincia pugliese, avvenuta il 26 agosto del 2010. Da quel giorno Avetrana non sarà più la stessa, sfigurata dall’improvvisa attenzione mediatica che finisce per renderla addirittura un’attrazione turistica, meta di visitatori curiosi di vedere da vicino strade e case che fino a quel momento avevano guardato solo alla televisione.

La televisione, appunto, in questa vicenda protagonista non meno di quanto lo siano le persone in carne ed ossa. La vicenda della morte di Sarah Scazzi registra proprio sul piccolo schermo i principali risvolti narrativi, dalle interviste a Michele Misseri, zio di Sarah che inizialmente si dice unico colpevole della vicenda, all’annuncio in diretta del ritrovamento del corpo della ragazza mentre la madre, Concetta Serrano, è ospite del programma Chi l’ha visto?.

A finire all’ergastolo per l’uccisione di Sarah Scazzi ci finiscono, come noto, la moglie di Misseri, Cosima Serrano e Sabrina Misseri, rispettivamente zia e cugina di Sarah. Anche queste finite ultimamente al centro di polemiche legate alle interviste che il programma televisivo di Franca Leosini, Storie Maledette, ha realizzato in carcere.

Fonte:FanPAge

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