Unione Europea a rischio.
Quello sta accadendo in quest’ultimo periodo in Europa , per la sua gravità, merita una particolare attenzione.
Alcuni piccoli paesi dell’Unione Europea non condividono scelte suggerite dalla maggioranza dei paesi che rappresentano oltre 80% della popolazione e minacciano di porre il veto, se non saranno accolte le loro alternative proposte.
Come più volte da me è stato sottolineato, il principio concordato dai Padri fondatori dell’Unione, di definire le più importanti decisioni con il voto unanime, era una decisione assunta da sette personaggi di una statura eccezionale.
Con l’ingresso di altri venti stati di dimensione ridotta, vedi Cipro, Malta, Slovenia e la stessa Grecia, quest’ultima accettata con la presentazione di una situazione successivamente accertata falsa, la situazione è diventata difficile da gestire.
Anche il semplice veto di Cipro o Malta può bloccare provvedimenti di eccezionale importanza, come quelli in discussione relativi alle gravi conseguenze collegate alla crisi determinata dl coronavirus.
In questo senso la dichiarazione fatta dal rappresentante dell’Olanda, di porre i suo veto all’approvazione delle proposte concordate da una grande maggioranza, assume un valore di sostanziale ricatto.
Seguendo questa strada potrà iniziare una lunga agonia per quell’Europa concepita dai Grandi.
Avere messo da parte il punto più importante, quello dell’Unione Politica, ed avere irresponsabilmente portato l’Unione a 27 Stati, senza avere preventivamente considerato e modificato il punto relativo all’ unanimità per l’approvazione di certe decisioni, potrebbe creare notevoli difficoltà all’esistenza stessa dell’Unione.
Angiolo Alerci