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Riforma lavori pubblici, le proposte degli architetti siciliani

Riforma lavori pubblici, le proposte degli architetti siciliani

Incarichi ai liberi professionisti e semplificazione dell’intero processo per l’esecuzione delle opere pubbliche: dalla programmazione al collaudo. Sono questi gli elementi principali della riforma alla legge regionale 12 del 2011 proposta, al presidente della Regione Nello Musumeci ed all’assessore al ramo Marco Falcone, dalla Consulta Regionale degli Ordini degli Architetti della Sicilia.

“La grave crisi economica determinata dalla pandemia da COVID-19 – afferma il presidente della Consulta e dell’Ordine degli architetti di Messina Pino Falzea – impone oggi provvedimenti indispensabili per il rilancio socio-economico della Sicilia. Abbiamo già avuto modo di rilevare segni positivi per effetto dell’ottimo rapporto di collaborazione istauratosi tra la Regione Siciliana e gli Ordini Professionali delle Professioni Tecniche con la stesura dei bandi tipo sui Concorsi di Progettazione e sui Servizi di Architettura e Ingegneria, grazie ai quali, nel corso del 2019, abbiamo registrato un incremento degli incarichi affidati a liberi professionisti pari al 64% rispetto all’anno precedente. Lungo tale virtuoso percorso di collaborazione, la Consulta degli Ordini degli Architetti della Sicilia, oggi propone al Governo Regionale il proprio contributo per la modifica della legge regionale 12 del 2011, con l’obiettivo di creare le condizioni per un pronto rilancio del comparto dei lavori pubblici”.
“In piena sinergia con il dipartimento lavori pubblici del Consiglio Nazionale degli Architetti, coordinato dal vice presidente Rino La Mendola, e con il contributo del tavolo lavori pubblici della Consulta, coordinato dall’arch. Tonino Rizza – continua Falzea – abbiamo formulato una serie di modifiche agli articoli 5,6,7,12,12bis,13 della legge 12/2011, finalizzate alla semplificazione della programmazione dei lavori pubblici (art.6), delle procedure di approvazione dei progetti (art.5), e dei criteri di selezione degli operatori economici da invitare per l’affidamento dei servizi di architettura e ingegneria (art.12)”
“Al fine di restituire ossigeno ai liberi professionisti dell’area tecnica, particolarmente colpiti dalla grave crisi economica prodotta dalla pandemia – sottolinea il Presidente Regionale degli Architetti – riteniamo fondamentale l’introduzione dell’art.12 bis, che determina l’esternalizzazione sistematica dei servizi di architettura e ingegneria e quindi l’affidamento prioritario degli incarichi ai liberi professionisti, almeno sino alla data del 31 dicembre 2022, così come riteniamo importanti le modifiche introdotte all’art.13, finalizzate al rigoroso rispetto del decreto parametri e dei principi dell’equo compenso, a pena di nullità dei bandi.

Ovviamente, per evitare rischi di impugnativa da parte del Governo Centrale, ci siamo limitati ad emendare i dispositivi già trattati dal legislatore regionale, per i quali non ricorre la competenza esclusiva dello stato, nella consapevolezza che la riforma debba essere complessivamente trattata a livello centrale. Al fine di offrire il proprio contributo, il Consiglio Nazionale degli Architetti, unitamente alla Rete delle Professioni Tecniche, ha già proposto al Governo Centrale un pacchetto di modifiche per una riforma organica del codice dei contratti, finalizzata ad una drastica semplificazione delle procedure, all’apertura del mercato alle strutture professioni medio-piccole ed al rilancio della centralità del progetto nei processi di trasformazione del territorio”.
“La Consulta Regionale degli Ordini degli Architetti della Sicilia – conclude Falzea – auspica che, come già accaduto con i bandi tipo, la Regione Siciliana possa essere antesignana di una riforma complessiva del quadro normativo di settore, indispensabile per rilanciare un comparto, oggi in ginocchio per effetto di una crisi senza precedenti, ma assolutamente fondamentale per la nostra economica, come quello dei lavori pubblici”.

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