Caro Presidente del Consiglio prima le vedove e i figli del personale medico deceduto
CARO PRESIDENTE
Ho seguito sempre con particolare interesse quasi tutte le sue conferenze stampa e mi sono sempre più convinto che, quello che poteva apparire a molti un neofito, si è dimostrato l’uomo giusto al momento giusto che non si è fatto condizionare da suggerimenti “interessati” , né dalle minacce di politici di lungo corso.
Questa mia considerazione è confermata dal sondaggio con circa il 70% di consensi, cosa che penso sia avvenuta per la prima volta in questa seconda Repubblica.
Oggi, alla mia veneranda età di circa 91 anni, oltre 70 anni di impegno politico diretto, mi permetto di darle un suggerimento.
Parlando della seconda fase di questo storico periodo, che certamente resterà alla storia con il nome di “coronavirus”, un pensiero particolare dovrebbe essere riservato alle vedove ed ai figli del personale medico, sanitario e dei volontari che hanno dato la loto vita, nel tentativo di salvare quella degli altri.
Alle loro famiglie, qualunque sia stata la durata del rapporto di lavoro delle vittime, dovrebbe essere riconosciuta la pensione di reversibilità come se le vittime avessero raggiunto il massimo previsto dalle norme contrattuali.
Un minimo il costo per lo Stato ,massima la valutazione della gente.
Sono certo che la sua sensibilità dimostrata, valuterà con interesse e senso di responsabilità questo mio suggerimento.
Con gli auguri di buon lavoro
Angiolo Alerci