Corte dei Conti: condannati 3 ex deputati, regolare consulenza data da Venturino
I giudici della Corte dei conti di Palermo con tre sentenze di primo grado hanno condannato tre deputati dell’Ars a risarcire l’assemblea per le consulenze “inutili” alcune copiate da internet. I condannati sono Francesco Rinaldi, Giovanni Ardizzone e Salvo Pogliese che dovranno rimborsare il danno erariale provocato. Per Giuseppe Lupo e Antonino Venturino i giudici contabili hanno dichiarato il difetto di giurisdizione.
La vicenda risale alla scorsa legislatura dal 2013-2017. Giovanni Ardizzone era presidente dell’Ars mentre Pogliese, Antonio Venturino, Giuseppe Lupo e Rinaldi erano componenti dell’Ufficio di presidenza. I giudici contabili hanno accolto in parte la ricostruzione del procuratore regionale Gianluca Albo e del vice Lia Centro.
La Sezione giurisdizionale, presieduta da Guido Carlino, ha ritenuto sussistente il danno erariale per quelle consulenze generiche e riconducibili a funzione amministrativa sindacabile; è stato invece dichiarato il difetto di giurisdizione per non sindacabilità di quelle consulenze riconducibili alle funzioni legislative dell’Assemblea regionale. Sono state contestate le consulenze “lampo” da uno a otto mesi, erano state assegnate “a soggetti individuati fiduciariamente, senza indicare l’oggetto specifico della consulenza, ma solo con la generica ed evanescente indicazione della materia, senza peraltro dare contezza né della professionalità dei soggetti di volta in volta incaricati, né della strumentalità funzionale di ciascun incarico”.
Giovanni Ardizzone dovrà pagare 130 mila euro, Pogliese 9 mila euro, Rinaldi 112 mila. A Lupo venivano contestati 61 mila euro. Il deputato aveva però ha sostenuto che l’Ars non è assimilabile a un organo amministrativo, ma sfuggirebbe alla censura di tribunali esterni. Da qui il difetto di giurisdizione che vale anche Venturino a cui venivano contestate consulenze per 25 mila euro.
La precisazione dell’avvocato Menallo, legale di Venturino
“In riferimento alle notizie relative al proscioglimento dell’onorevole Antonio Venturino, gia’ vice presidente vicario dell’Ars, dall’accusa di danno erariale per aver affidato ad uno dei due docenti di diritto parlamentare delle universita’ siciliane un incarico di consulenza della durata di tre anni per un importo di circa 700 euro mensili, devo rappresentare che nelle 35 pagine di motivazione la corte dei conti ha dato atto sia della professionalita’ di rilievo incaricata sia della congruita’ delle somme erogate sia del corretto esercizio del potere esercitato nel conferire l’incarico da parte dell’on. Venturino”. Lo scrive in una nota Francesco Menallo, difensore dell’ex vice presidente vicario dell’Assemblea regionale siciliana che era stato tirato in ballo in un’indagine della procura della corte dei conti su presunto danno erariale. “La prova – aggiunge l’avvocato Menallo – secondo quanto scrive la corte era stata documentata anche nella fase di indagini. Proprio in virtù di tali prove la corte ha ritenuto di non avere alcuna giurisdizione -e quindi nessun.potere di sindacare l’on. Venturino, il cui operato è stato ritenuto – anche nel merito -assolutamente corretto, tanto da non poter dare adito ad alcun tipo di intervento da parte dell’organo di controllo contabile. Tale principio, peraltro, era stato ribadito in corso di causa anche dalla sentenza n.43 del 2919 della Corte costituzionale”.