Piazza Armerina – Chiara Fauzia: “l’attività del Fai non si ferma qui”
Sono trascorse due settimane dalle Giornate FAI d’Autunno organizzate dal Gruppo FAI di Piazza Armerina (facente parte della Delegazione FAI di Enna), che per l’appuntamento nazionale ha deciso, in accordo con i coniugi Scicolone, proprietari del bene, di aprire al pubblico il Castello Aragonese di Piazza Armerina. Nelle giornate del 12 e del 13 ottobre si è registrata, una grande e inaspettata affluenza di visitatori: circa 3000 ingressi tra appassionati e curiosi. La grande disponibilità degli attuali proprietari del castello, i coniugi Scicolone (originari di Gela), è stata ripagata con l’entusiasmo delle persone che, desiderose di visitare l’antica fortezza, hanno atteso pazientemente il loro turno per accedere ai percorsi predisposti dai volontari FAI in parte degli ambienti interni del castello e in una porzione del camminamento esterno delle mura perimetrali. Gli Apprendisti Ciceroni hanno accompagnato i gruppi di visitatori negli spazi prestabiliti, messi in sicurezza sotto la supervisione dell’ing. Gianluca Vitali, che ha anche redatto la relazione tecnica, e grazie alla consulenza esterna dell’ing. Salvatore Filetti.
La preparazione delle studentesse-accompagnatrici è stata curata minuziosamente dalle loro insegnanti, la prof.ssa Angela Marotta per l’Istituto Superiore Majorana-Cascino e le prof.sse Roberta Marino e Marina Roccaforte per l’Istituto Superiore Leonardo da Vinci, che hanno arricchito il racconto delle allieve con ricerche e curiosità sulla storia del castello coinvolgendo gli ospiti nella narrazione. Molto partecipate anche le conversazioni tenute la domenica dallo storico Salvatore Lo Re, dal prof. Gaetano Masuzzo e dalla laureanda Giulia Milazzo, rispettivamente sulla storia di Piazza Armerina fino alla costruzione del Castello Aragonese e sulla probabile prima fortezza di Piazza, sugli stendardi aragonesi e sull’ aspetto architettonico del castello. Durante le Giornate FAI si è voluta anche dare voce all’importanza storica del riuso a carcere del castello, tramite l’interpretazione di alcuni brani del testo “Le mie prigioni” di Enrico Bonanno, curata da Christian Ferreri su gentile concessione dell’ erede omonimo.
Concluso l’evento è opportuno puntualizzare che il Castello Aragonese non è aperto al pubblico. È un bene privato che gode della sensibilità e lungimiranza culturale degli attuali proprietari, ma che attende progetti di finanziamento adeguati per poter rendere fruibile, se non tutto, almeno parte del bene.
Per quanto riguarda gli appuntamenti futuri del Gruppo FAI di Piazza Armerina la Capo Gruppo, Chiara Fauzia, ci anticipa una prossima collaborazione con il comune di Aidone, parte integrante del Gruppo FAI di Piazza Armerina. Nel frattempo si discutono proposte e si cerca di individuare altri interventi che possano accendere i riflettori sui beni locali ingiustamente poco noti. A tal proposito ricordiamo che venerdì 19 si è tenuta la premiazione della manifestazione locale “Cortili e balconi fioriti”, alla quale il Gruppo FAI di Piazza Armerina ha partecipato allestendo il balcone di Palazzo Trigona Canicarao. 《Il balcone non si è aggiudicato un premio in termini materiali》,dichiara la prof.ssa Fauzia, 《ma è comunque riuscito nell’intento di gettar luce su un meraviglioso palazzo del nostro centro storico, mortificato dall’ incuria e non valorizzato come dovrebbe. Nonostante le ingenerose critiche sull’allestimento in sé (de gustibus non disputandum est!) il fine di noi volontari è stato quello di restituire alla cittadinanza un monumento importante della storia della nostra città, ripulendo l’intero appartamento di proprietà comunale dal guano delle colombe e facendo ripulire la facciata dalla vegetazione spontanea che la ricopriva. Quando si riesce a restituire qualcosa alla propria città, seppur tramite piccole iniziative, il confine tra dare e ricevere si cancella.”