Emanuele Puglia, il Malaterra del Palio: “esperienza emozionante e di grande accrescimento culturale”
Emanuele Puglia, che nel Palio dei Normanni ha interpretato il ruolo di Goffredo Malaterra, fa un bilancio della sua partecipazione alla manifestazione. Su Facebook scrive: “splendida opportunità artistica, culturale e umana”
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Il post di Emanuele Puglia pubblicato sulla sua pagina Facebook
«Sono onorato d’aver preso parte, dando voce e volto alla figura di Goffredo Malaterra, a questa gigantesca “liturgia laica” che è il Palio dei Normanni. È stata un’esperienza emozionante e di grande accrescimento culturale (il profumo della storia intorno ad ogni gesto, simbolo, parola… i bagni di folla durante gli eventi e lungo le strade cittadine con il fascino evocativo dei loro scorci… il suono dei tamburi e delle chiarine che ti penetrano nelle viscere e ti riportano nel passato…), professionalmente gratificante (un gruppo di lavoro composto da amici e colleghi di vecchia data e altri appena conosciuti ma subito affiatati… e poi, i tanti collaboratori che ruotano intorno alla manifestazione, e le centinaia di figuranti così appassionati e dediti al Palio: commoventi! E le numerose dimostrazioni di apprezzamento… GRAZIE!!!). GRAZIE a chi ha voluto darmi questa splendida opportunità artistica, culturale e umana! Il mio plauso (che esula da ogni colore politico d’appartenenza) all’amministrazione comunale e a tutti i componenti della macchina organizzativa.
Credo che questa edizione sarà, a suo modo, “storica” perché segna l’inizio di un nuovo percorso… molte cose potranno, ovviamente, essere perfezionate ma l’immenso lavoro svolto è un ottimo punto di partenza!
Certo, ho letto e sentito anche critiche: alcune costruttive e queste vanno sempre ascoltate e valutate… altre prevenute e pretestuose, e queste non fanno affatto bene né al Palio né alla città tutta (accettate, vi prego, quest’ultima considerazione come il parere spassionato e imparziale di un “forestiero” che, però, ha preso a cuore le sorti della manifestazione).
Grazie ancora a tutti e… ad maiora, semper!»