Considerazione sul “contratto di governo”
Il 6 maggio scorso, alla vigilia delle elezioni europee,in un mia nota pubblicata su diversi giorrnali on line con il titolo “La vera strategia dei nostri governanti” scrivevo:
“A complicare i rapporti la contrapposizione continua su “certi” casi: oggi la posizione del sottosegretario Siri coinvolto in uno scandalo tangenti, immediatamente equilibrata con le forti polemiche nei confronti della Sindaca di Roma Raggi, con dichiarazioni pesanti sia da parte di Salvini che di Di Maio. La verità è nella strategia concordata, da uomini di parola, all’atto della sottoscrizione del famoso contratto. I punti programmatici presentati dai due leader prevedevano la necessità di essere tutti rivisti al ribasso in sede di proposizione, di discussione e di approvazione.
Questo ha consentito ad ognuno criticare le proposte fatte dall’altro e le modifiche realizzate sono state alternativamente, considerate come conquiste della controparte. Fino quando questo giochetto funzionerà il contratto non terrà in alcun conto tutto quello che all’esterno appare e, anche un non positivo risultato elettorale da parte dei 5 Stelle, non influirà sulla vita del governo che, nel rispetto della strategia concordata, potrà continuare ad operare”.
Dal 6 maggio acqua ne è passata molto sotto i ponti, ma le situazioni che continuano ad apparire sempre più gravi saranno superate, anche se Salvini ha fotrtemente criticato ed offeso Ministri espressioni del movimento 5 Stelle sottolineando, nel contempo, che lui si fida solo di Di Maio. Espressione questa che non so quanto sia piaciuta allo stesso Di Maio e come sarà stata valutata dallo staff, dai parlamentari e dal popolo Cinquestelle.
Angiolo Alerci