Domenica prossima Piazza Armerina ricorderà Giorgio Boris Giuliano ucciso dalla mafia il 21 luglio del 1979
Giorno 21 luglio ricorrono i 40 anni dall’assassinio di Giorgio Boris Guliano. La mafia lo uccise vigliaccamente il 21 luglio del 1979 anche per le sue precise indagine sui collegamenti tra mafia e settori inquinati della vita civile. La città di Piazza Armerina lo ricorderà con una manifestazione che si svolgerà all’interno della biblioteca comunale a partire dalle ore 20.00 di domenica prossima.
Alcune note riportate da wikipedia su G.B. Giuliano
Nel 1979 Giuliano si trovò a indagare sul ritrovamento di due valigette contenenti 500.000 dollari all’aeroporto di Palermo-Punta Raisi, che si scoprì essere il pagamento di una partita di eroina sequestrata all’aeroporto J.F. Kennedy di New York. Contemporaneamente a questa indagine, gli uomini di Giuliano fermarono due mafiosi, Antonino Marchese e Antonino Gioè, nelle cui tasche trovarono una bolletta con l’indirizzo di via Pecori Giraldi: nell’appartamento i poliziotti scovarono armi, quattro chili di eroina e una patente contraffatta sulla quale era incollata la fotografia di Leoluca Bagarella, cognato del boss corleonese Salvatore Riina; inoltre in un armadio venne trovata anche un’altra fotografia che ritraeva insieme numerosi mafiosi vicini al clan dei Corleonesi, tra cui figurava Lorenzo Nuvoletta, camorrista affiliato a Cosa Nostra. Dopo la scoperta nell’appartamento di via Pecori Giraldi, arrivarono telefonate anonime al centralino della questura di Palermo che minacciavano Giuliano di morte.
Nello stesso periodo, Giuliano stava anche indagando su alcuni assegni trovati nelle tasche del cadavere di Giuseppe Di Cristina, capomafia di Riesi ucciso nel 1978; gli assegni avevano portato a un libretto al portatore della Cassa di risparmio con 300 milioni di lire intestati a un nome di fantasia, che era stato usato dal banchiere Michele Sindona. Per approfondire queste indagini, Giuliano si era incontrato con l’avvocato Giorgio Ambrosoli, commissario liquidatore delle banche di Sindona che venne ucciso pochi giorni dopo il loro incontro.
Il 21 luglio 1979, mentre pagava il caffè appena bevuto nella caffetteria Lux di via Di Blasi, a Palermo, Leoluca Bagarella gli sparò a distanza ravvicinata sette colpi di pistola alle spalle con una Beretta 7,65, uccidendolo. È sepolto nella cappella di famiglia nel cimitero di Piazza Armerina.