Ricordi del passato: la legge di stabilità
Passata la sbornia elettorale se fatti traumatici non ne creeranno immediate conseguenze, il governo dovrà metter mano subito alla nuova legge finanziaria che, anche per gli effetti del risultato elettorale, non sarà una cosa facile. Il contratto prevede punti programmatici che alternativamente non sono facilmente digeribili tra le parti contraenti. La tornata elettorale è stata anche una concausa all’acuirsi del raffreddamento dei rapporti tra Salvini e Di Maio, perché ha indirettamente consigliato ai due di mettere troppa carne sul fuoco, non tenendo conto che il loro programma elettorale doveva essere realizzato nel corso del quinquennio e non nel corso di pochi mesi. Questa strategia ha premiato Salvini e danneggiato pesantemente Di Maio. Alla vigilia dell’ elaborazione della nuova legge finanziaria ho voluto rivedere due mie note , una del 5 novembre 2013 e la seconda dell’11 settembre 2014, pubblicate su diversi giornali on line e inseriti alle pagine 105/106 e 195 del mio primo volume di “ Cronaca e riflessioni sulla politica italiana”. Il 5 novembre 2013 scrivevo: “ Un recente studio fatto elaborare dall’Unione delle province ha confermato che la spesa pubblica del nostro Paese ammonta ad oltre 800/miliardi di euro. Una minima riduzione del 2% generalizzata comporterebbe un risparmio di oltre 15/miliardi di euro e tale riduzione potrebbe regalarci anche un punto di pil (quasi 20/miliardi)- L’11 settembre 2014 in una lettera aperta al Presidente del Consiglio Renzi, spedita anche in modo tradizionale scrivevo: “ Oggi, proprio all’indomani della sua comunicazione della necessità di ridurre del 3% le spese dei Ministeri, da parte dei due Ministri della Sanità e della difesa vengono avanzate perplessità sulla possibilità di ridurre le spese dei loro ministeri. Mi consenta da vecchio democristiano che ha seguito con particolare attenzione la vita politica di quel periodo, di darle un consiglio. Eviti che nel suo governo possa verificarsi quanto sistematicamente accadeva nelle riunioni dei Consigli dei Ministri di allora. Tutti i Ministri si presentavano, dopo avere studiato molto bene i bilanci egli altri ministeri. Tutti, nel dichiarare la impossibilità di effettuare tagli ai propri bilanci, erano nelle condizioni di suggerire tagli nei bilanci degli altri ministeri, creando condizioni di stallo. Se si considera solo il fatto consolidato che i bilanci sono stati sempre predisposti anche per agevolare operazioni poco pulite, la riduzione del 3% non potrà mai compromettere la funzionalità della macchina dello Stato.” Queste mie considerazioni saranno portate a conoscenza del nuovi responsabili per una più seria valutazione di quanto da me rappresentato da oltre sei anni.
Angiolo Alerci