Piazza Armerina , questione Casalotto: risponde Alessio Cugini
Riceviamo e pubblichiamo
Gentile Direttore,
leggo con una certa sorpresa una dichiarazione del sig. Aldo Arena sulla Sua testata inerente presunte disparità di trattamento che l’Amministrazione riserverebbe al Quartiere Casalotto e che portano il sig. Arena, nella qualità di Presidente del Comitato di Quartiere, a boicottare la lotteria, al momento via di auto finanziamento del Palio, frutto dell’opera instancabile di un coordinatore serio e determinato come Dino Vullo. Intervengo non come parte di questa Amministrazione, ma da semplice cittadino che ha inviato al sig. Arena una richiesta di adesione al Comitato: in questa veste non posso che radicalmente dissociarmi da ogni singola parola riportata dal sig. Arena.
Il sig. Arena sa bene, per avere più volte interloquito con il sottoscritto, che l’esclusione, da lui operata, di alcune persone dal direttivo del Comitato è un atto che viola lo Statuto, ma ancora oggi preferisce ignorare questa verità, non solo esponendo il Comitato ad un contenzioso giudiziario, ma accettando di spaccare il tessuto sociale di un gruppo di persone che, invece, dovrebbe lavorare unito nell’interesse del Palio e della nostra Città.
Chiaramente non risponde al vero che l’Amministrazione abbia ignorato le richieste di intervento nel Quartiere, anzi: il sottoscritto in prima persona si è adoperato per risolvere, con le scarse risorse che il Comune ha a disposizione, i problemi dei cittadini, e sempre il sottoscritto, come il sig. Arena ben sa, si sta adoperando per ricercare finanziamenti privati per opere di risistemazione.
Da segretario di partito ho chiarito da subito che la politica doveva restare fuori dal Comitato, e quindi per me era, ed è, del tutto indifferente che il sig. Arena avesse fatto attiva campagna elettorale per Di Carlo o che sia uno dei testimoni indicati da Miroddi nel suo ricorso amministrativo.
L’Amministrazione, del resto si è ben guardata dall’intromettersi nelle questione interne dei Comitati, anche se, personalmente, ritengo ormai che ascoltare – anche – la voce di persone ingiustamente escluse sia diventata una necessità non più rinviabile.
Certamente pensare di boicottare un’organizzazione ampiamente condivisa, lanciarsi in invenzioni sulla volontà dell’Amministrazione o “punire” alcuni componenti del direttivo rappresenta un modo di gestire il Comitato che non mi appartiene, ed in cui non mi rispecchierò mai.
Alessio Cugini