Ritrovato puledro preistorico intatto: potrebbe essere clonato
Un ritrovamento eccezionale, avvenuto nel permafrost siberiano, potrebbe portare a nuove consapevolezze su una specie equina che abitava la terra fino a 40mila anni fa. Un puledro perfettamente conservato, con tanto di zoccoli e peli ancora integri, è stato ritrovato immobilizzato nel ghiaccio.
Morto forse per annegamento
Il piccolo puledro si trovava sdraiato nel ghiaccio, con le zampe leggermente contratte verso il busto e il collo piegato verso il basso. Quando è stato estratto è stato immediatamente esaminato dagli scienziati e ricercatori dell’Università federale del nord-est Yakutia, che hanno provveduto a fare tutta una serie di esami preliminari sull’animale.
Il puledro a quanto pare aveva circa 2 mesi ed era alto 98 centimetri al garrese. Probabilmente è morto annegato. I ricercatori hanno già provveduto a reperire campioni di liquidi, fluidi biologici, sangue, peli e tutto ciò che era possibile reperire. In seguito verrà eseguita un’autopsia sul puledro al fine di esaminare il contenuto del suo stomaco ed avere indizi su quella che era la loro alimentazione. naturalmente il ritrovamento di sangue e urine è fondamentale e potrebbe aprire la via per sperimentazioni come la clonazione, ancora del tutto ipotetiche.
A quanto pare, il puledro apparteneva alla specie Lenskaya (Equis Ienensis), una specie equina che differisce, geneticamente, dai cavalli che vivono attualmente nel territorio della Iaqutia.
I miracoli del permafrost
Il permafrost siberiano ha più volte permesso questi “miracolosi” ritrovamenti, soprattutto perché con l’innalzamento delle temperature in alcuni punti si sta sciogliendo. L’anno scorso, ad esempio, erano stati ritrovati alcuni esemplari di vermi nematodi, che dopo essere stati “scongelati” sono tornati alla vita ed hanno ricominciato a mangiare. Si è trattato di un risultato eccezionale, considerando che è stata fatta tornare in vita una forma esistente che era in uno stato di criogenizzazione da più di 30mila anni.