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Lucio Morgano autore di “ Storia scomoda di un poliziotto vero: atto finale” ad Enna.

Lucio Morgano autore di “ Storia scomoda di un poliziotto vero: atto finale” ad Enna.

Grande partecipazione di pubblico alla presentazione del libro di Lucio Morgano  “ Storia scomoda di un poliziotto vero: atto finale” , lunedí presso la biblioteca Hennaion di Enna. Tanta gente spinta dalla curiosità di conoscere ed entrare in contatto con l’autore di un libro che racconta una storia costellata di vicende che hanno dell’incredibile se non fossero sorrette da documenti, atti ufficiali e testimonianze, tra le quali anche quelle di un alto dirigente della Polizia di Stato e prossimo questore di Torino che ne ha curato la prefazione.

“In tanti anni, – racconta Morgano con parole crude e dirette che lasciano trapelare quanto ancora brucino le ferite inferte dalle ingiustizie subite – oltre a difendermi da attacchi ignominiosi tesi a demolire la mia dignità, i miei principi ed una onorata carriera ricca di indagini importanti portate a compimento con successo, conflitti a fuoco con malavitosi e numerosi arresti di pericolosi latitanti, azioni portate alla ribalta dalla cronaca nazionale, ho avuto difficoltà a far credere che sono stato vittima di attacchi interni, oggetto di oltre 52 capi di accusa montati ad arte, di decine di indagini a mio carico e numerosi provvedimenti disciplinari costruiti ad hoc su vicende infondate “.

Così continua l’autore con un certo compiacimento: “La prefazione di De Matteis, di fatto ha sdoganato la verità sulle mie vicende e, al di là del crollo di tutta l’impalcatura accusatoria, che non ha prodotto neppure una citazione in giudizio, questa testimonianza di un alto dirigente della Polizia di Stato, finalmente ha gettato luce sulla veridicità di quello che ho scritto e soprattutto di quello che ho subito per non aver abbassato la testa, per non aver rinunciato ai miei valori e ai miei principi e per aver voluto combattere quella parte marcia di una istituzione che ha bisogno di massima trasparenza e coerenza di chi vi opera e soprattutto di chi la dirige”.
Ecco questo è Morgano, un uomo del sud, un siciliano testardo, un ennese di sani principi, un cittadino di Calascibetta legato a quei valori tipici della nostra cultura che ha affrontato la sua vita di poliziotto come una missione, all’insegna della coerenza con quei principi che danno sicurezza ai cittadini che possono sentirsi tutelati e difesi senza infingimenti.
Morgano è stato un brillante ispettore, il cofondatore e segretario generale di un nuovo sindacato di polizia, uno che per difendere i diritti e migliorare le condizioni dei suoi colleghi ha fatto azioni eclatanti e inusuali nel modo della Polizia, si è incatenato davanti al Ministero, ha occupato gli uffici del Capo della Polizia, ha manifestato contro l’arroganza e l’ingerenza della politica, ha rilasciato dichiarazioni che hanno fatto scalpore, ha fatto gesti di grande umanità e sensibilità, installando, quando nessuno lo aveva ancora fatto, una targa commemorativa del commissario Calabresi nella caserma di Polizia dove prestava servizio, senza attendere il permesso di nessuno, uno che tirava dritto e non guardava in faccia nessuno quando si parlava di difesa dei diritti, di onestà e di verità.

Ecco solo così si può comprendere, anche se parzialmente,  come tutto quello che narra nel suo libro possa essere accaduto.
Il pathos, il coinvolgimento e l’empatia che ha saputo trasmettere nella presentazione del libro, sono stati impreziositi dagli interventi di Pierelisa Rizzo che ha condotto la serata, di Ilenia Petracalvina, giornalista Rai e di Paolo Garofalo esperto in comunicazione e scrittore.
Un incontro che ha trasmesso emozioni forti a tutti i presenti, la narrazione di una storia che, al di là dell’amarezza per quanto subito dall’autore e per un epilogo sconcertante che si può leggere nel libro, di fondo ha un messaggio di speranza, che deriva da un esperienza concreta che dimostra come, seppur in presenza di ostacoli difficili e devastanti, che toccano la propria dignità e la propria integrità morale, è possibile rimanere in piedi e a testa alta, potersi ancora guardare allo specchio e soprattutto poter incrociare con orgoglio lo sguardo dei propri figli … anche se il prezzo da pagare è troppo alto

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