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Nelle città turistiche Infopoint al posto delle Unità operative di base

Nelle città turistiche Infopoint al posto delle Unità operative di base

Quando con la legge 10 del 15 settembre 2005 venivano soppresse le Aziende autonome di soggiorno e turismo e all’articolo 1 veniva sancito che “la Regione siciliana attribuisce un ruolo primario e centrale al turismo per lo sviluppo sostenibile economico ed occupazionale del territorio e per la crescita sociale e culturale della collettività, tenuto conto della diffusa potenzialità turistica della Sicilia” si pensava davvero che finalmente il turismo fosse visto come la prima risorsa e la prima industria siciliana. Diciannove anni dopo il turismo rimane una cenerentola e quel che è peggio viene sempre più penalizzato dalla stessa Regione che dovrebbe rilanciarlo. Alle Aziende autonome del turismo sono subentrati i cosiddetti “Servizi turistici regionali” concepiti a sostegno dei Distretti turistici che operano in ambito interprovinciale mentre i primi sono presenti almeno uno per provincia. Nelle principali stazioni turistiche che furono già sede delle Aziende autonome sono state integrate ai Servizi turistici regionali le altrimenti dette “Unità operative di base” chiamate a dare assistenza principalmente ai turisti. L’intento della legge era di favorire l’incremento turistico, ma i risultati sono stati contrari.

Un ulteriore colpo si è avuto con la legge di stabilità del 2016 che ha disposto “con cadenza biennale, per il quadriennio 2017-2020, l’accorpamento per materie omogenee di strutture dirigenziali in numero corrispondente a quello delle strutture dirigenziali rimaste vacanti nel biennio precedente”. Puntuale è arrivato a gennaio il Piano di rimodulazione dell’assetto organizzativo del Dipartimento del turismo che prevede la soppressione di tutte le Unità operative di base allo scopo di ridurre le postazioni dirigenziali e applicare così gli accorpamenti previsti per legge. Al posto delle Unità operative di base saranno introdotti dei semplici Infopoint, il che significa che mete turistiche come Taormina, Gela, Caltagirone, Nicolosi, Acireale, Piazza Armerina, Lipari, Patti, Cefalù ed Erice passeranno da attrezzate Aziende autonome del turismo all’avere semplici sportelli informativi.

“Siffatta scelta – scrive una interrogazione di Anthony Barbagallo del Pd – si pone in controtendenza rispetto all’intendimento, più volte manifestato dal Presidente della Regione, di potenziare l’intervento in uno dei settori maggiormente trainanti dell’economia isolana, allo scopo di rafforzare la capacità attrattiva dei territori e l’immagine internazionale della Sicilia, e anche all’obiettivo, anch’esso posto come premessa dell’azione amministrativa del Governo regionale, di operare il decentramento burocratico delle competenze, che verrebbero, viceversa, in tal modo, accentrate, privando importanti territori e mete turistiche di caratura internazionale, talune delle quali sede di patrimonio Unesco, di un ufficio di preminente importanza, il cui ruolo e la cui operatività occorrerebbe, al contrario potenziare”.

[FONTE: http://www.eccellente.org/]

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