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Piazza Armerina – Ingiunzioni di pagamento e cartelle pazze. Il comune corre ai ripari

Piazza Armerina – Ingiunzioni di pagamento e cartelle pazze. Il comune corre ai ripari

Tra le 21.505 ingiunzioni di pagamento inviate ai contribuenti piazzesi per il pagamento di tasse arretrate molte non devono essere pagate dagli utenti e sono state inviate per errore. Il ragioniere Giuseppe Baiunco (nella foto), nominato solo da qualche giorno alla direzione dell’ufficio tributi, sta dovendo affrontare un’emergenza che ha prodotto numerose lamentele tra i cittadini, costretti a recarsi in municipio in tutta fretta per far annullare l’atto di ingiunzione esibendo , quando possibile, le ricevute.

“Non occorre precipitarsi nei nostri uffici – ha precisato il Rag. Bajunco – nelle prossime sarà operativa una determina in fase di preparazione  che concede ai cittadini destinatari dell’ingiunzione un termine molto più ampio per chiarire la loro posizione, all’incirca intorno a tre mesi. Sempre per venire incontro ad un numero spropositato di richieste di chiarimenti gli uffici del comune ho deciso che rimangano  aperti ogni mattina dalle 9 alle 12.30 e due giorni, il lunedì ed il mercoledì anche  il pomeriggio dalle 15.30 alle 17.30. Inoltre  chi ha pagato attraverso i patronati può lasciare la documentazione presso gli stessi evitando così di dover venire nei nostri uffici”

Anche se non è lui il responsabile di tutta una serie di errori Bajunco pare rammaricato  per l’enorme numero di ingiunzioni inviate senza aver effettuato prima una scrematura sui dati dei destinatari, operazione che avrebbe potuto evitare numerosi errori.
Oggi nell’anticamera dell’ufficio tributi,  parlando con alcuni utenti in attesa di essere ricevuti , abbiamo anche scoperto che alcune ingiunzioni, la cui spedizione ha un costo intorno ai 6 euro, era stata inviata per recuperare un credito di appena 0,13 centesimi ed un altra per recuperare un credito pari a zero. In totale spedire le ingiunzioni è costato al comune circa 120.000 euro, 80 mila sono state spedite con un gestore privato e 40 mila con Poste Italiane.

 

 

 

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