Dicembre: il mese delle grandi scelte per Piazza Armerina. Un appello a Miroddi.
Un mese cruciale per Piazza Armerina questo dicembre 2018. Sono due gli avvenimenti che, comunque vada, lasceranno un segno nella vita sociale ed economica della città. Il primo riguarda la decisione attesa da parte dell’amministrazione comunale di dichiarare o meno il default, il secondo la scelta che farà il 12 dicembre il tribunale del Tar chiamato a decidere se prendere in considerazione il ricorso dell’ex sindaco Filippo Miroddi.
Credo che molti, anche i più distratti, abbiano capito l’importanza di questi due eventi che in realtà sono molto più connessi di quanto possa sembrare. In pratica il ricorso dell’ex sindaco potrebbe perdere ogni significato se, dichiarato il default, la Corte dei Conti dovesse accertare una sua responsabilità diretta tra le cause del dissesto finanziario; in questo caso lo stesso Miroddi e i suoi assessori, compreso Giuseppe Mattia, dovrebbero rinunciare a ricoprire cariche amministrative per i prossimi dieci anni.
Questo spiega perché la scorsa settimana l’ex vice sindaco Mattia si sia precipitato a tentare di spiegare durante un incontro che durante la sua amministrazione il comune godeva di un’ottima situazione finanziaria. L’ex vicesindaco ha anche sottolineato che il responsabile dell’ufficio ragioneria, dottore Alfonso Catalano, era eccessivamente preoccupato per la tenuta dei conti tanto da parlare già allora di disseto finanziario. La conseguenza, come ha affermato durante l’incontro lo stesso Mattia, non fu quella di prendere in considerazione le indicazioni del ragioniere capo ma quella di estrometterlo dal suo incarico, nominando qualcuno al suo posto più “elastico” nella gestione della spesa pubblica.
L’aspetto che va sottolineato è che comunque l’ex sindaco Miroddi rischia di far vivere a Piazza Armerina un altro momento buio. Se dovesse essere accettato il ricorso la città si troverebbe ad affrontare dal prossimo anno un lungo periodo di commissariamento con un grande danno per l’intera comunità. Restiamo sempre dell’idea che Miroddi avrebbe dovuto accettare la sconfitta e rendersi conto che oltre l’80% dei cittadini non l’ha votato. L’ex sindaco è comunque ancora in tempo a fare un passo indietro ritirando il ricorso e accettando il risultato delle urne: sarebbe un modo per dimostrare un minimo di responsabilità nei confronti della città che lo ha adottato e che, a nostro parere, lui non ha saputo amministrare.
Nicola Lo Iacono