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Piazza Armerina – Il sindaco Cammarata:”dissesto finanziario forse inevitabile”

Piazza Armerina – Il sindaco Cammarata:”dissesto finanziario forse inevitabile”

Nei prossimi giorni la dichiarazione del dissesto finanziario del comune di Piazza Armerina potrebbe uscire dal mondo delle ipotesi per diventare realtà. Ne è convinto lo stesso sindaco Nino Cammarata che ne parla comunque non con toni negativi ma quale unica possibile soluzione al problema economico finanziario del comune. “La situazione è tale – afferma Cammarata – che dovendo scegliere tra continuare a gestire un ente privo delle necessarie risorse finanziarie e dichiarare il dissesto risulta conveniente percorrere quest’ultima ipotesi che nel giro di un paio di anni potrebbe restituirci la piena manovrabilità”.

Non v’è dubbio che la scelte di Cammarata è di quelle coraggiose. In realtà anche lui potrebbe “nascondere sotto il tappeto” i debiti comunali e grazie ad artifizi contabili portare a pareggio i conti. Alla fine però a risultarne penalizzata sarebbe la possibilità di realizzare il programma elettorale  e anche  il cambiamento voluto dai cittadini. In realtà l’operazione dissesto sarebbe dovuta iniziare qualche anno fa ma l’ex sindaco Miroddi preferì allora ignorare le tesi del ragioniere Alfonso Catalano, trasferito poi ad altro ufficio.
A differenza di Miroddi, la cui linea di condotta è stata sempre guidata dalla necessità politica di ricercare consenso, il sindaco Cammarata si sta comportando da amministratore e pur sapendo che il dissesto gli costerà un “bagno di impopolarità” è cosciente che è un’operazione necessaria. Non è comunque un salto nel buio anche perché città come Caltagirone e Cefalù hanno percorso la stessa strada risanando i propri conti in breve tempo.

Vedremo nei prossimi giorni cosa accadrà anche perché in caso di dissesto c’è da definire un particolare che ha una certa rilevanza soprattutto per gli ex amministratori. Di chi è la colpa? chi ha portato i debiti del comune a un tal punto da renderlo ingovernabile? Quali sono le conseguenze? A decidere sarà la Corte dei Conti che se dovesse riconoscere responsabili Filippo Miroddi , Giuseppe Mattia e gli altri assessori potrebbe condannarli al divieto di ricoprire cariche e ruoli all’interno delle amministrazioni pubbliche per dieci anni. Che tutto non fosse in ordine è noto, visto che lo stesso Miroddi all’inizio di quest’anno chiese agli uffici regionali un’ispezione dei conti del comune perché vi erano, secondo l’ex amministratore, delle irregolarità.

Sono chiaramente ipotesi e nessuno può sapere ciò che deciderà, nel caso di dissesto, la Corte dei Conti ma  è chiaro che  l’organo di controllo nei prossimi mesi analizzerà nei minimi particolari tutti gli aspetti della gestione della precedente amministrazione. Dalle variazioni di bilancio alle assunzioni di precari, tutto finirà sotto una potente lente di ingrandimento.

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