Le vittime del maltempo che ha colpito l’Italia con venti forti, piogge e mareggiate salgono a 12, ma il bilancio potrebbe aumentare. Interi paesi sono isolati, centinaia di persone sfollate e decine di migliaia senza elettricità. Oggi ci dovrebbe essere una piccola tregua in Veneto, ma da domani le piogge riprenderanno. Lascia conseguenze pesantissime l’ondata di maltempo che ha travolto l’Italia con piogge torrenziali, mareggiate con onde alte sino a 10 metri e venti che hanno raggiunto punte di 180 chilometri orari, trombe d’aria, corsi d’acqua esondati e i grandi fiumi – soprattutto quelli del Triveneto – sotto stretta sorveglianza. In 48 ore i 5.800 vigili del fuoco impegnati nell’emergenza hanno compiuto più di 7mila interventi per allagamenti, smottamenti e rimozione di alberi caduti, soprattutto in Toscana, Lazio, Veneto, Lombardia, Friuli Venezia Giulia e Liguria. Le ultime vittime sono un artigiano disperso e recuperato senza vita nel Bellunese, una donna morta a Dimaro, in val di Sole, un vigile del fuoco volontario travolto da un albero mentre stava effettuando un intervento a San Martino in Badia, in Alto Adige, e un kite-surfista di 63 anni scagliato sulla scogliera di Cattolica dalle fortissime raffiche di vento. Da ieri mattina gli interventi dei Vigili del Fuoco per allagamenti, smottamenti e rimozione di alberi caduti, sono stati oltre 7mila, soprattutto nelle regioni del Nord.
Particolarmente critica la situazione in Liguria, dove oltre 20 mila persone sono rimaste senza elettricità. Portofino è isolata in seguito alla mareggiata che colpito tutto il golfo del Tigullio e ha pesantemente danneggiato la strada provinciale, mentre a Genova l’aeroporto è stato chiuso dopo che il mare in tempesta ha portato detriti sulla pista, rendendola impraticabile. Tutti i voli sono stati cancellati e lo scalo resterà chiuso fino alle 14 per consentire le verifiche tecniche e gli interventi sugli impianti. Grossi danni anche al porto di Rapallo, dove ha ceduto parte della diga: 19 persone che erano rimaste bloccate sui muraglioni – alcune delle quali in ipotermia – sono state salvate dopo ore dai vigili del fuoco (vedi video) mentre decine di maxi yacht, tra cui quello della famiglia Berlusconi, hanno rotto gli ormeggi e spinti dal mare e dal vento si sono schiantati contro la costa. Al terminal auto di Savona, invece, diverse Maserati pronte per l’esportazione sono andate distrutte a causa di un incendio provocato da un corto circuito dovuto all’allagamento del capannone.