Piazza Armerina – L’eredità della vecchia amministrazione.
Per cinque lunghi, dal 2013 fino al giugno del 2018, Piazza Armerina è stata ostaggio di un sistema che ha privilegiato l’attenzione alla politica, agli interessi di partito, alle beghe personali e a le lotte per la conquista e il mantenimento del potere. E’ un dato di fatto inconfutabile che risulta da documenti e da problemi oggi scoppiati in tutta la loro drammaticità come la scarsa igiene in alcuni quartieri.
Quando da queste pagine lanciavamo grida d’allarme sulla situazione solo pochi, e spesso in malafede, non si rendevano conto del danno che stava facendo un certo modo di intendere il potere. L’arroganza e la superficialità contro cui ci siamo battuti, con tutte le nostre forze, subendo soprusi di ogni genere, ha comunque lasciato un segno e oggi si ci chiede come una città come Piazza Armerina possa trovasi a discutere di problemi di igiene quasi dimenticati dalle nuove generazioni.
In realtà questa non è che la punta di un iceberg. Dietro ci sono tutta una serie di errori che in cinque anni hanno rischiato di distruggere il tessuto economico della città a causa di una totale mancanza di programmazione e di un progetto generale di crescita. Basta leggere la relazione di inizio mandato del nuovo sindaco che fotografa la situazione economica-finanziaria nel momento in cui l’ha lasciata la vecchia amministrazione per rendersi conto di quanto scadente sia stato il lavoro svolto dalla precedente giunta. Per fortuna questi politici oggi sono a casa e speriamo ci restino per qualche decennio.
Oggi si spera che le cose cambino. La ricetta per far funzionare l’amministrazione di questa città è sempre la stessa: valorizzare il turismo, le attività produttive e investire in cultura. Così si crea ricchezza economica con tutto quel che ne consegue e si favorisce la crescita culturale che aiuta a i cittadini a essere sempre più consapevoli.
Nicola Lo Iacono