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Piazza Armerina – Finita l’era della festa paesana: si lavora per il turismo

Piazza Armerina – Finita l’era della festa paesana: si lavora per il turismo

Quello che si sta delineando in questi giorni è sicuramente un grande successo per l’attuale amministrazione dal punto di vista della capacità di saper rendere attraente la città. Chi ci amministra in questo momento, da questo punto di vista, sembra avere le idee chiare e la capacità di trasformare in fatti ciò che aveva promesso in campagna elettorale.
In questi due giorni ho visto una città ricca di eventi, diversi fra loro, dedicati a target diversi,  che hanno animato diverse zone della città. Dalla Castellina a piazza Sen. Marescalchi, da via Garibaldi a Piazza Castello, da piazza Generale Cascino a Santo Stefano la città sembra iniziare a trovare, nel proporsi, una propria dimensione turistica.
Finiti i tempi della festa paesana fine a se stessa concepita con superficialità, nei prossimi anni vivremo molto probabilmente, viste le premesse,  un periodo in cui non solo in estate ma tutto l’anno si organizzeranno eventi di spessore con due obiettivi: il primo quello di attirare visitatori, il secondo quello di vendere il marchio “Piazza Armerina”. Questa è con certezza la linea dichiarata dall’amministrazione e dal suo assessore al turismo Ettore Messina.

Non sarà indolore questo processo e sappiamo già che, quando si esplorano nuove strade, chi non è abituato alle novità troverà difficile adattarsi ad una città che tenta di trasformarsi in una grande attrazione turistica. Le polemiche, come mi è capitato di ascoltare in questi giorni, arrivano in gran parte da persone che fino a ieri si lamentavano della mancanza di iniziative o che tornando da un viaggio parlavano meravigliati dei comuni della Toscana che  “sanno valorizzare ogni angolo della città”.  Un minimo di elasticità mentale in questi casi sarebbe necessaria visto che non si stanno  modificando i luoghi in maniera irrimediabile. Il riferimento ovviamente è alla scalinata Sant’Anna dove orribili mattonelle di cemento potrebbero trasformarsi in una lavagna che racconti aspetti della nostra civiltà siciliana e diventare un’ulteriore attrazione turistica.

LA VIA GARIBALDI.

La sorpresa più grande in questi giorni è stata comunque la via Garibaldi che , come è possibile vedere dal video che abbiamo trasmesso in diretta sulla nostra  pagina e dalle foto, ha acquisito per queste sere ad honorem la definizione di strada turistica. Bella, anzi bellissima, la strada è stata paragonata da molti turisti presenti alle vie di Taormina.
Lo scorso anno si era tentato di fare qualcosa di simile ma  con l’intervento diretto dell’amministrazione comunale la manifestazione dedicata al jazz, che vede come direttore artistico Ninni Navarra,  è stata supportata da una serie di iniziative che hanno coinvolto molte più attività della zona.

Un particolare va sottolineato relativo  al lavoro che diversi ragazzi hanno potuto sperimentare intascando qualche soldo servendo ai tavoli.  Niente di importante, ma è l’idea che deve conquistare soprattutto i cittadini: lì dove si fa turismo, vero turismo, e si riescono a convogliare flussi di persone , lì è possibile guadagnare e soprattutto evitare che i giovani vadano via. Per fare buon turismo serve però la collaborazione di tutti, anche di chi oggi sporca le strade e getta la spazzatura dove gli capita.

Nicola Lo Iacono

 

 

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