Lite familiare a Pietraperzia conclusa a colpi di pistola. Giovane arrestato dalla Polizia di Stato.
COMUNICATO STAMPA POLIZIA DI STATO
Nella nottata di ieri, gli uomini della Squadra Mobile di Enna – diretti dal V.Q.A. Dr. Gabriele Presti e coordinati dal Commissario Capo Dr. Emanuele Vaccaro –, unitamente agli uomini dell’U.P.G.S.P., dell’Ufficio Servizi della Questura di Enna e del Commissariato di P.S. di Piazza Armerina, hanno arrestato per tentato omicidio, per minaccia aggravata, per porto e detenzione illegale di armi da sparo, ricettazione e per esplosioni pericolose un giovane di Pietraperzia, Arnone Cristian, classe 1998, con precedenti di polizia.
In particolare, l’Arnone litigava per l’ennesima volta con la compagna, a causa di futili motivi. Il fratello di lui, che abita nella casa accanto, sentendo i lamenti della cognata, e percependoli come particolarmente disperati rispetto alle altre volte, decideva di intervenire nel tentativo di riappacificare gli animi.
Scoppia, però, una furibonda lite fra i due fratelli. Volano insulti e qualche schiaffo, poi l’Arnone Christian si allontana e va a prendere una pistola nascosta. Nel frattempo il fratello dell’odierno arrestato rientra presso la sua abitazione, ma affacciandosi dal balcone, vede l’Arnone Christian ritornare, brandendo una pistola. Quest’ultimo – evidentemente infastidito dalla precedente “intromissione” nella lite con la propria compagna – spara in aria un primo colpo e poi un altro all’indirizzo del fratello, urlando “Ti ammazzo stavolta!”, ma mancandolo miracolosamente e subito dopo si dà alla fuga.
Le pattuglie più vicine in quel momento sono quelle della Questura di Enna le quali si trovano proprio a Pietraperzia per particolari servizi di vigilanza predisposti dal Sig. Questore di Enna.
I poliziotti intervengono subito sul luogo della sparatoria ma dell’uomo con la pistola non c’è inizialmente traccia, a parte un primo bossolo calibro 9 sulla strada.
Ci sono, però, i suoi parenti, sconvolti e terrorizzati. C’è anche la moglie del fratello minacciato, all’ottavo mese di gravidanza, la quale, a seguito del forte spavento, è costretta a recarsi in ospedale per accertamenti medici.
A quel punto da Enna partono gli uomini della Squadra Mobile i quali, in ausilio al personale già sul posto, si lanciano alla ricerca del fuggitivo.
Una sola volante rimane presso l’abitazione dei due fratelli ed è proprio al personale di questo equipaggio che, all’improvviso, si presenta il ricercato. Voleva tornare a casa ma i poliziotti lo bloccano immediatamente. Della pistola, però, non c’è traccia.
Così, si svolgono le prime indagini, si apprendono tutte le testimonianze dei presenti, in particolare circa la paura del fratello minacciato che, a questo punto, teme per la propria vita e per quella dei propri familiari.
Durante la perquisizione i poliziotti trovano anche una scatola di 50 cartucce calibro 9; mancano circa una ventina di proiettili ma il bossolo per terra è verosimilmente uno di questi.
Ogni prova viene sequestra e l’uomo viene arrestato per tentato omicidio, per minaccia aggravata, per porto e detenzione illegale di armi da sparo, ricettazione e per esplosioni pericolose.
Poi, su disposizione della locale Autorità Giudiziaria, nella persona del Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Enna, Dott. Francesco Lo Gerfo, Arnone Cristian viene trasportato nella casa circondariale di Enna.
Questo ulteriore arresto testimonia ancora una volta la rapidità di intervento degli uomini della Polizia di Stato in questi episodi così delicati nei territori di questa Provincia; banali liti in famiglia che, in alcuni contesti difficili come in questo caso a Pietraperzia, possono sfociare in tragedia.