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Art1 Mdp della Sicilia: “rifondare la sinistra senza ritorni al passato”

Il Coordinamento Regionale di Art1 Mdp della Sicilia, riunito a Enna il 20 marzo, nel valutare il risultato elettorale delle elezioni politiche del 4 marzo e i possibili scenari futuri, lo ritiene una sconfitta dura e storica per l’intera sinistra italiana. Un risultato così pesante da imporre una riflessione approfondita sullo stesso ruolo della sinistra e del fronte progressista in Italia e in Europa.
Il giudizio dell’elettorato e’ stato talmente devastante da avere bocciato in modo inequivocabile il progetto presentato. I tempi e le modalità con sui si e’ consumata la scissione del Pd, la stessa gestione politica e organizzativa della campagna elettorale ci ha presentato agli elettori non come la soluzioni ai problemi del Paese , la risposta agli errori e alla degenerazione politica ed etica del Pd ma come una costola del sistema che i cittadini hanno inteso sconfiggere.
L’analisi sulla crisi del Pd era giusta tant’è che milioni di elettori l’hanno abbandonato ma Leu non è riuscito ad intercettarli: Molti di questi elettori delusi dal Pd hanno ritenuto più radicale e credibile la proposta e le parole d’ordine del M5s e nel nord della stessa Lega.
Dentro questo voto c’è una narrazione dell’Italia che cresceva, del mezzogiorno in ripresa, dell’occupazione in aumento mentre invece la gente continuava a soffrire e a vivere un disagio economico e sociale sempre più grave e diffuso. C’e una bocciatura senza appelli per il governo Pd di questi 5 anni.
Ma ci sono pure i nostri ritardi, le nostre incertezze, l’inseguire generico e dannoso per mesi Pisapia , la lontananza che le nostre politiche hanno segnato con il malcontento diffuso nella società.
La sinistra riesce a prevalere, infatti, quando interpreta i nuovi bisogni e il disagio, quando riesce ad analizzare e anticipare le dinamiche economiche e sociali avanzando idee e proposte innovative ma credibili. Parlare al cuore, alla testa e alle tasche delle persone: alimentare i sogni per una società migliore e al contempo rispondere alle condizioni materiali delle persone. Così la sinistra e’ riuscita a vincere la battaglia culturale fatta di valori e di principi, a rappresentare per molto tempo il mondo del lavoro dipendente, il ceto medio, parte consistente degli artigiani e della piccola e media impresa. Noi non lo abbiamo fatto.
Invece abbiamo sbagliato la stessa gestione della campagna elettorale dopo la straordinaria assemblea del 3 dicembre. Quell’entusiasmo e attenzione diffusa e’ andato scemando e siamo apparsi confusi e appannati. Quel profilo radicale e’ pian piano scomparso anche grazie a dichiarazioni improvvide, con posizioni assunte diverse e contraddittorie. Quella diversità positiva e’ annegata, peraltro, nella palude di una mappa delle candidature eccessivamente centralizzata, che ha mortificato il valore e il lavoro dei territori.
Per quanto riguarda in particolare la Sicilia in larga parte si sono registrate candidature imposte, con criteri alterati del rapporto con Sinistra Italiana. Scelte che già nel metodo hanno rappresentato un brutale e gravissimo processo di delegittimazione del gruppo dirigente siciliano, demotivando e deludendo tante e tanti militanti e attivisti. Atti e scelte che hanno lacerato un fondamentale rapporto di fiducia e impongono un profondo chiarimento intanto con il gruppo dirigente nazionale di Art1 . Si ritiene, pertanto, indispensabile convocare al piu’ presto un incontro dell’intero Coordinamento Regionale Siciliano di Art1 con il gruppo dirigente nazionale come momento davvero importante di verifica e di chiarimento di quanto successo e degli scenari possibili futuri. L’insieme di tanti di questi fattori ha determinato un risultato devastante e rischia di essere pure deprimente.
Oggi la riflessione e’ necessaria, senza reti e ipocrisie. Riflessione e non silenzio. Ripensare e rifondare il ruolo della sinistra in Italia e in Europa, rimettendoci alla testa del disagio sociale, scegliendo di sporcarci le mani con i bisogni e gli interessi reali dei cittadini. Il lavoro, i lavori, i diritti nel lavoro e il diritto al lavoro. Un grande piano per il lavoro e al Sud in particolare, senza timore di chiedere investimenti pubblici in infrastrutture e servizi. Tornare nei territori per vivere la disperazione delle tante periferie geografiche ma anche sociali e culturali. Solo individuando proposte nuove e forti ci consentirà di riparlare al nostro mondo, ricostruendo la sinistra di popolo. Una sinistra del lavoro, della scuola, dei giovani e non dei gruppi dirigenti autoreferenziati.
Con questo spirito ha un senso condiviso avviare la fase costituente e congressuale. Il nuovo soggetto politico della sinistra deve nascere considerando l’esperienza Leu una base iniziale, il lievito di un laboratorio molto più ampio , articolato e vasto. Capace di guardare, e dialogare, alle dinamiche del Pd e del variegato mondo della sinistra con attenzione, con autonomia ma con rispetto e umiltà.
Nella definizione del calendario politico e temporale di questo processo si tenga conto delle imminenti elezioni amministrative che si terranno a giugno in 5 capoluoghi siciliani e tantissimi altri comuni. Appuntamento importante per il governo locale e per segnare la nostra presenza nei territori.
Coordinamento Regionale Articolo Uno – MDP Sicilia
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